Giustizia

Giustizia, lunedì la fiducia Via libera al diritto all’oblio

La commissione ha finito l'esame del testo e affidato il mandato al relatore

di Giovanni Negri

Diritto all’oblio per chi è assolto, arresto in flagranza per chi infrange il divieto di allontanarsi dalla casa familiare, possibilità di chiedere patteggiamento e abbreviato in caso di nuove contestazioni. E poi, nuova disciplina dei rapporti tra improcedibilità dell’azione penale e azione civile come pure tra improcedibilità e confisca, facoltà di imporre udienza pubblica a tutte le parti appellanti, allargamento delle comunicazioni al difensore, rafforzamento dell’Ufficio del processo. Queste alcune delle novità introdotte ieri nel corso dei lavori parlamentari sulla riforma del processo penale.

Con l’accordo politico trovato sul nodo improcedibilità si sbloccano anche i lavori alla Camera, dove la commissione Giustizia ha esaminato il testo a ritmo serrato, concludendo ieri sera le votazioni con l’affidamento del mandato al relatore. Il provvedimento approderà domani in Aula e la fiducia sarà posta in serata. La votazione è poi prevista per lunedì. Malgrado voci di un diffuso scontento tra le file dei 5 Stelle, la ministra Marta Cartabia ha dichiarato ieri sera di non avere timori per il passaggio in Aula, visto che le forse politiche di maggioranza «hanno preso un impegno preciso» e che l’approvazione arriverà entro pochi giorni.

Rassicurante anche il presidente della Camera Roberto Fico, per il quale, la mediazione raggiunta è un buon risultato ed è merito anche del Movimento 5 Stelle avere contribuito a trovarla.

Detto che il compromesso raggiunto in Consiglio dei ministri assicura tempi assai più lunghi ad alcune categorie di reati (mafia, terrorismo, violenza sessuale e traffico di stupefacenti) e ricordato che per l’aggravante mafiosa l’improcedibilità arriverà solo dopo un percorso processuale più lungo, va sottolineato come la versione finale del testo alla fine ha escluso i reati contro la pubblica amministrazione da quelli ai quali era riconosciuto un regime speciale (tipicità invece accolta nella prima versione degli emendamenti governativi).

Nel corso della giornata il testo del disegno di legge delega ha subito alcuni cambiamenti. Tra i primi emendamenti a essere approvati, quello presentato da Enrico Costa di Azione, in base al quale i futuri decreti legislativi a valle della legge delega dovranno «prevedere che il decreto di archiviazione, la sentenza di non luogo a procedere o di assoluzione costituiscano titolo per l’emissione di un provvedimento di deindicizzazione che, nel rispetto della normativa europea in materia di dati personali, garantisca in modo effettivo il diritto all’oblio degli indagati o imputati».

Passa anche la proposta di Lucia Annibali di Italia Viva che, nella prospettiva di un rafforzamento delle tutele per le vittime dei reati, in particolare dello stalking, rende obbligatorio l’arresto in flagranza in caso di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

La commissione nell’approvare ieri anche il testo dell’accordo sull’improcedibilità ha anche, su proposta del capogruppo Pd Alfredo Bazoli, accolto l’affidamento al Governo di una futura disciplina organica che renda coerente l’improcedibilità dell’azione penale per il superamento dei limiti di durata massima dei giudizi di impugnazione con l’azione civile esercitata nel procedimento penale, come pure i rapporti tra la medesima improcedibilità e la confisca disposta con la sentenza oggetto di impugnazione.

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