Gli avvocati premiano la dissidente iraniana Nasrin Sotoudeh
Nel corso della ’Sessione ulteriore’ del XXXV Congresso Nazionale Forense che si è aperta oggi a Roma all’Ergife Palace Hotel sul tema ’Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali”
Nel corso della ’Sessione ulteriore’ del XXXV Congresso Nazionale Forense - che si è aperta oggi a Roma all’Ergife Palace Hotel sul tema ’Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali’- è stato proiettato un video-messaggio dell’avvocata e attivista iraniana Nasrin Sotoudeh.
A lei il Consiglio Nazionale Forense ha consegnato il Premio dell’Avvocatura Italiana istituito quest’anno per celebrare l’impegno delle personalità del mondo della cultura, delle professioni e di ogni altra appartenenza, che abbiano profuso un incessante e significativo impegno nella salvaguardia dei diritti fondamentali e contro tutte le violenze.
Questa la motivazione del premio: Il Consiglio Nazionale Forense ha conferito il premio a Nasrin Sotoudeh “per il costante impegno profuso in favore del rispetto dei diritti umani e per le libertà di tutte le donne, senza mai arrendersi di fronte ai processi, alle condanne, ai lunghi periodi trascorsi in prigionia, svolgendo in modo indefettibile il suo ruolo di persona, di donna, di avvocata così rappresentato in modo esemplare per noi tutti e per le future generazioni”.
“Nasrin Sotoudeh - ricorda il Cnf - ha difeso durante la sua carriera prigionieri politici, giornalisti, donne vittime di violenza domestica e donne che hanno protestato contro l’obbligo di indossare il velo. Le pesanti condanne, a lei comminate a causa del libero esercizio della professione, i lunghi periodi trascorsi in prigionia nonostante le sue precarie condizioni di salute, le violenze subite, di certo lungi dal ridurla al silenzio, hanno vieppiù rafforzato il suo spirito di donna libera.
Nasrin Sotoudeh continua ad opporsi alle repressioni, a battersi contro la pena di morte, ad impegnarsi per i diritti delle donne e, in particolare, per l’abolizione dell’obbligo di indossare il velo”. “Il 29 ottobre 2023 Nasrin Sotoudeh è stata nuovamente arrestata, durante il funerale di Armita Garavand, la sedicenne morta dopo 28 giorni di agonia a seguito dell’aggressione nella metropolitana di Teheran, ed ha subito un nuovo crudele periodo di prigionia, prima di essere liberata il 15 novembre 2023, in attesa di essere di nuovo giudicata, previo pagamento di una cauzione. Si ricorda che l’Avvocata - conclude il Cnf - è stata insignita, nel 2012, del ’Premio Sacharov per la libertà di pensiero’ consegnatole dal Parlamento europeo”.