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I LINGUAGGI COMPUTAZIONALI - Con tre livelli infrastutturali connessi "info" più accessibili per gli avvocati

di Grazia Garzo

N. 5

Guida al Diritto

È necessario tradurre questa capacità formale in strumenti operativi, che siano al contempo interpretabili da sistemi informatici e accessibili agli operatori giuridici. In questa prospettiva, si possono individuare tre livelli distinti ma interconnessi, che insieme costituiscono l'infrastruttura tecnica e concettuale della computabilità del diritto. Il primo livello è rappresentato dalle ontologie giuridiche, che servono a definire in modo formale e univoco i concetti fondamentali del diritto. Il secondo livello è occupato dai linguaggi formali, come Prolog, che permettono di tradurre strutture normative in regole logicamente interpretabili da macchine. Il terzo livello, infine, è costituito dai linguaggi controllati, come Logical English o Attempto Controlled English, che permettono di esprimere regole logiche e concetti giuridici attraverso una forma semplificata e disambiguata del linguaggio naturale

L'analisi delle diverse logiche impiegate per modellare il ragionamento giuridico mostra come il diritto possa essere descritto attraverso strutture formali precise. Tuttavia, questa base logica, pur indispensabile, da sola non basta.

Affinché tali rappresentazioni possano essere effettivamente utilizzate nei sistemi computazionali del diritto, è necessario un ulteriore passaggio: occorre tradurre questa capacità formale in strumenti operativi, che siano al contempo interpretabili da sistemi informatici...