Giustizia

Il Cnf all'Agorà degli Ordini, Greco: "Modernizzare la professione ma niente limiti agli atti della difesa"

Così il Presidente all'Agorà degli Ordini (120 quelli intervenuti in rappresentanza di tutti i distretti di Corte d'Appello) e delle Unioni regionali forensi (12) per "individuare insieme le soluzioni più efficaci per le riforme"

«Abbiamo un compito, quello di modernizzare la nostra professione e restituire l'orgoglio di essere avvocati e la fiducia verso il futuro. Se non riusciremo in questa missione nell'arco del quadriennio di consiliatura, significherà che avremo fallito il nostro mandato». Così il Presidente del CNF, Francesco Greco all'Agorà degli Ordini (120 quelli intervenuti in rappresentanza di tutti i distretti di Corte d'Appello) e delle Unioni regionali forensi (12) per "individuare insieme le soluzioni più efficaci per le riforme", presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma.

Un'altra sfida per l'Avvocatura è rappresentata dalla attuazione della riforma Cartabia sul processo civile e nello specifico sugli atti processuali digitali che pongono un limite massimo di caratteri al difensore e soprattutto lo ancorano a una sanzione. «Dobbiamo fare le barricate – ha attaccato accalorato il Presidente Greco -, perché nessuno può e deve imbavagliare il diritto di difesa. Su questo non siamo e non saremo disponibili ad alcuna mediazione. È inaccettabile che i limiti previsti siano correlati a delle sanzioni».

Partendo poi dai dati sconfortanti dell'ultimo rapporto Censis sull'Avvocatura Greco ha affermato che "è indispensabile avviare da subito un percorso condiviso con i Consigli dell'Ordine degli avvocati per ragionare insieme sui passi da fare e sugli obiettivi comuni, e per individuare le emergenze da affrontare con urgenza». Tra le priorità ci sono la riforma dell'a ccesso alla professione di avvocato: «Domani (oggi, ndr.) mattina alle 10.30 – ha annunciato Greco – parteciperò alla prima riunione del tavolo ministeriale sulla riforma dell'accesso alla professione, istituito a seguito alla richiesta del CNF aveva rappresentato le difficoltà attuali al Ministro Nordio».

Ma soprattutto occorre prestare attenzione al calo demografico degli iscritti che "si consolida e si inserisce in un trend iniziato qualche anno fa". "La professione è in difficoltà, i redditi sono bassi, ma il dato più preoccupante è quello che fotografa l'indice di soddisfazione degli avvocati nell'esercizio della professione. Il 25,5 per cento degli intervistati la definisce molto critica, per il 30 per cento è critica ma sopportabile, e il 34 per cento si dichiara disponibile a lasciare la professione forense se si presentasse una valida alternativa».

A seguire i componenti dell'ufficio di presidenza del CNF hanno aggiornato la platea sulle diverse questioni operative della professione. Il consigliere segretario Giovanna Ollà ha introdotto il tema delle specializzazioni forensi con gli ultimi numeri degli avvocati dottori di ricerca specialisti e i prossimi passi; la vicepresidente Patrizia Corona ha ragguagliato i presenti sull'accordo tra Cnf e Ministero dell'Interno: per scaricare i certificati anagrafici dei cittadini dall'Anagrafe nazionale della popolazione residente si è in attesa del parere vincolante del Garante per la privacy.

Il vicepresidente Francesco Napoli ha affrontato il tema della riforma dell'ordinamento forense, con l'invito a tutte e componenti nazionali e locali dell'avvocatura di analizzare pro e contro dell'attuale legge professionale e giungere, dopo che si sarà espresso il congresso straordinario del prossimo autunno, a un testo di riforma che abbia come obiettivo finale gli interessi del cittadino.

Infine, il tesoriere Donato Di Campli ha aggiornato i Coa e le Unioni sugli strumenti alternativi, dalla negoziazione assistita alla mediazione, annunciando che la Fiff, la Fondazione del Cnf per l'innovazione forense, sta predisponendo una piattaforma che sarà operativa a fine giugno.

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