Il compenso a forfait lede la dignità dell'avvocato
La Cassazione ribadisce che la liquidazione omnicomprensiva e quantificata sotto i minimi lede la dignità professionale del difensore
La liquidazione a forfait del compenso, senza specifica dei diritti per ciascuna delle fasi del giudizio di merito, è lesiva dei minimi tariffari e soprattutto della dignità dell'avvocato. Lo ha ribadito la Cassazione con l'ordinanza n. 6318/2022.
Determinazione spese di lite "forfettaria e acritica"
La Corte accoglie il ricorso del contribuente il quale, dopo aver vinto in secondo grado sull'Agenzia delle Entrate (in merito alle agevolazioni fiscali previste a favore dei residenti nei comuni interessati dal sisma) si rivolge al Palazzaccio denunciando violazione degli articoli 92 c.p.c., 2233 c.c. nonché il Dm n. 55/2014 perché la Ctr, aveva disatteso tutti i criteri legali di determinazione delle spese di lite in sede di condanna, addivenendo ad una determinazione delle stesse "forfettaria e acritica", di importo manifestamente inferiore rispetto ai valori minimi legali e quindi lesiva del decoro professionale.
Liquidazione forfettaria e non specifica dei compensi
Per gli Ermellini, il ricorso è fondato in quanto, "è erronea nonché lesiva dei minimi tariffari e del decoro e della dignità professionale del difensore (art. 36 Cost.) una liquidazione - come quella effettuata nel caso di specie - omnicomprensiva, unitaria e non specifica dei diritti per ciascuna delle fasi del giudizio di merito".
La liquidazione delle spese processuali, ribadiscono da piazza Cavour, non può essere compiuta in modo globale per spese, competenze di procuratore e avvocato, dovendo invece essere eseguita in modo tale "da mettere la parte interessata in grado di controllare se il giudice abbia rispettato i limiti delle relative tabelle e così darle la possibilità di denunciare le specifiche violazioni della legge o delle tariffe", anche in relazione "all'inderogabilità dei minimi e dei massimi" (cfr., tra le altre Cass. n. 830/2020; n. 37009/2021).
Per cui, tutto da rifare: sentenza cassata e parola al giudice del rinvio anche per le spese del giudizio di legittimità.