Civile

Il Comune non può utilizzare l'autovelox illimitatamente su tutto il territorio

La non operatività dell'obbligo di contestazione immediata è legata alle caratteristiche di scorrimento dei tratti stradaliLa non operatività dell'obbligo di contestazione immediata è legata alle caratteristiche di scorrimento dei tratti stradali

di Paola Rossi

Il Comune non ha il potere di posizionare autovelox su qualsiasi strada del proprio territorio, per rilevare le infrazioni per eccesso di velocità. Per tale motivo la Cassazione,con la sentenza n. 776/2021, ha ancora una volta annullato un verbale di contestazione perché non conteneva l'indicazione degli estremi del decreto prefettizio ex articolo 4 della legge 168/2002. In quanto -in assenza della suddetta indicazione - scatta il difetto di motivazione del verbale e quindi la sua inesistenza giuridica. L'ente locale deve, infatti, basarsi sulle individuazioni contenute nel decreto prefettizio che specifica le strade soggette a controllo elettronico e senza obbligo di contestazione immediata al conducente. In base al Codice e alle indicazioni del ministero dell'Interno la contestazione immediata non può essere effettuata - senza intralcio alla circolazione stradale - solo su autostrade, strade extraurbane secondarie, strade urbane principali e a scorrimento. Perciò la Cassazione conclude specificando che è sempre necessario il decreto del prefetto quando non si tratta delle strade a scorrimento veloce individuate dalle lettere E ed F dell'articolo 2 del Codice della strada. Infine, anche se la questione è stata assorbita dall'accoglimento del motivo sull'assenza di indicazione del decreto presupposto, va rilevato che il Comune non può ripararsi dietro eventuali scelte dell'appaltatore in quanto i servizi di polizia stradale competono solo a pubblici ufficiali, così come non può tempestare il proprio territorio di autovelox ponendo in via generale nel nulla l'obbligo della contestazione immediata quando questa sia, invece, pienamente possibile.

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