Il deposito delle principali sentenze del giorno
Il 27 maggio focus su lavoro, abuso d'ufficio e sequestro penale
CIVILE
LAVORO - Cassazione n. 14777
Con un’articolata ordinanza interlocutoria la sesta sezione rimette la decisione alla quarta, sottolineando la necessità di rimeditare il principio prevalente che lega la scelta tra tutela reintegratoria o indennitaria alla tipizzazione degli illeciti, con il rischio di entrare in conflitto con il principio di uguaglianza
TRIBUTARIA
ACCERTAMENTO - Cassazione n. 14750
Il mancato superamento del test di operatività per l’impossibilità di raggiungere i ricavi dovuto a motivi straordinari non giustifica l’accertamento
RICAVI IN NERO - Cassazione n. 14733
Sono ricavi in nero i finanziamenti in fruttiferi dei soci non giustificati
IVA - Cassazione n. 14716
La Cassazione affronta il tema dell’Iva nel distacco di personale da controllata a controllante
ACCERTAMENTO - Cassazione n. 14834
La violazione dell’obbligo dichiarativo è sanzionabile a prescindere dall’accertamento di evasioni fiscali connesse all’attività finanziaria detenuta all’estero e non dichiarata
DICHIARAZIONE - Cassazione n. 14873
Il giudice non può considerare dirimente la ritardata presentazione della dichiarazione senza valutare nel merito la richiesta di rimborso
PENALE
CIRCOLAZIONE STRADALE - Cassazione n. 20912
Confermata la condotta colposa dell’automobilista anche in caso di attraversamento sconsiderato del pedone se avviene a ridosso di una fermata del bus ed è dunque prevedibile
ABUSO D’UFFICIO - Cassazione n. 21006
Scatta il concorso nel reato per la telefonata di raccomandazione a prescindere dalla prova stringente sull’effetto che questa ha avuto sulla determinazione del pubblico ufficiale a compiere o meno il suo dovere. Nello specifico grazie alla chiamata dei “notabili” del posto non era stata ritirata una carta di circolazione per un’infrazione stradale
SEQUESTRO - Cassazione n. 20990
Reati tributari – La misura adottata per il fumus della dichiarazione infedele non può essere utlizzata solo sulla base della sproporzione tra redditi dichiarati e ricchezza accumulata