Penale

Il diniego di estradizione deve essere comunicato alla Commissione archivi

di Alessandro Galimberti

L’estradizione di un cittadino colpito da mandato di cattura internazionale, anche se respinta da un Paese dell’Unione europea, non dispiega automaticamente i suoi effetti sull’intero territorio comunitario. Il provvedimento deve infatti essere “delibato”, o comunque recepito previo impulso di parte, in via amminstrativa dalla Commissione per il controllo degli archivi Interpol, organismo che ha sede a Lione. Questo procedimento è necessario per evitare che un cittadino possa essere nuovamente fermato in ognuno degli altri paesi membri una volta ottenuto l’annullamento del provvedimento restrittivo da parte di un’autorità giudiziaria.

La notifica alla Commissione lionese dell’annullamento, in sostanza, ha come effetto la cancellazione del nome del soggetto dai data base di tutte le Polizie del mondo e ripristina la libera circolazione del cittadino nei paesi dell’Unione europea.

Il caso portato a esito dal legale Simone Giacosa - Leading Law di Torino - riguardava un avvocato russo specializzato in diritto societario, arrestato a Venezia nel gennaio 2019 dalla Polizia italiana sulla base di un mandato di cattura internazionale per reati contro la pubblica amministrazione e per corruzione del governatore locale, mandato emesso dal Tribunale di Petrozavodsk, capitale della Carelia nel nord-ovest della Russia. Dopo 6 mesi di detenzione e numerose udienze, la Corte d’Appello di Venezia aveva respinto la richiesta di estradizione russa ordinando la scarcerazione immediata del legale. Nonostante fosse libero sul territorio italiano, l’uomo non poteva però ancora varcare i confini, proprio perchè non esiste alcuna legge che disponga il riconoscimento automatico da parte dei paesi (anche europei) di questi provvedimenti giurisdizionali.

L’unico modo per sfuggire a una situazione dal vago sapore kafkiano è la cancellazione dai data base dell’Interpool di Lione. Da qui, nel caso specifico, l’invio della richiesta che è stata poi accolta per la prima volta per quanto riguarda un provvedimento italiano. La Commissione dell’Interpool che gestisce il database dei ricercati ha un ruolo fondamentale nel rendere efficaci le decisioni di un tribunale che neutralizzano sentenze utilizzate talvolta anche come strumento di pressione politica.

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