Civile

Il Governo approva il Ddl Pmi, stretta sulle false recensioni online

Tra le misure: modelli Inail semplificati e lavoro agile più snello, via libera alle centrali consortili per le aggregazioni di micro, piccole e medie imprese

Su proposta del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Governo ha approvato, il disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese di cui all’articolo 18 delle “Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle imprese” (legge 11 novembre 2011, n. 180).

Il testo introduce una serie di misure che interessano le piccole e medie imprese (PMI) in relazione, tra l’altro, agli eccessivi oneri amministrativi, alle difficoltà di accesso ai finanziamenti agevolati e al credito delle banche e al rafforzamento della competitività. Si prevede che l’Inail elabori modelli semplificati di organizzazione e gestione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Novità per lo smart working: gli obblighi di sicurezza sono assolti con la consegna al lavoratore di un’informativa scritta che individui i rischi generali e i rischi specifici.

Ma il Ddl contiene anche una stretta sulle recensioni online “false” rilasciate con riferimento a prodotti, prestazioni e servizi offerti dalle imprese della ristorazione e del settore turistico situate in Italia.

“La giornata di oggi – ha commentato la ministra del Turismo Daniela Santanchè - segna un passo importante. Le recensioni, che grazie a questo intervento normativo saranno effettivamente veritiere, sono fondamentali per il successo delle aziende e per la fiducia di consumatori e turisti, e quindi per la credibilità del Sistema Italia”.

L’argomento - spiega il ministero del Turismo - è affrontato nel Capo IV del Ddl sulle Pmi dove si stabilisce che solo i consumatori che dimostrano l’effettivo utilizzo di un servizio o prodotto potranno rilasciare una recensione. Le recensioni - si stabilisce ancora nel Ddl - devono essere dettagliate e pertinenti e pubblicate entro quindici giorni dall’utilizzo del servizio o dall’acquisto del prodotto. Le strutture recensite hanno il diritto di replicare alle recensioni e di richiedere la cancellazione di quelle false, ingannevoli, non veritiere o eccessive, o di quelle non più attuali (oltre due anni) o relative a situazioni modificate. Il Ddl vieta l’acquisto e la vendita di recensioni, anche tra imprenditori e intermediari, l’attribuzione di recensioni a prodotti o servizi diversi da quelli effettivamente valutati, e la promozione o il condizionamento delle recensioni tramite incentivi.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) definirà codici di condotta per i gestori delle piattaforme online e i soggetti attivi nella diffusione di recensioni, per garantire l’identità dei recensori, l’autenticità delle recensioni, la trasparenza e l’imparzialità nella gestione e dettagli utili per il contraddittorio. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) vigilerà sul rispetto di queste norme e potrà sanzionare le violazioni. Le nuove disposizioni non si applicano alle recensioni già pubblicate prima dell’entrata in vigore della legge.

“Qualsiasi misura che garantisca maggiore trasparenza ai consumatori nella scelta di prodotti e servizi è ben accolta” commenta Assoutenti che chiosa: “Allo stesso modo, però, è necessario regolamentare in modo più efficace l’ambito dei social network, dove una miriade di influencer e micro-influencer recensiscono ogni giorno ristoranti, locali, spa e strutture ricettive attraverso contenuti che sembrano opinioni personali e disinteressate, ma che in realtà sono frutto di accordi commerciali o concessioni di regalie non sempre comunicati in modo chiaro al pubblico”.

Il provvedimento interviene anche sui seguenti profili:

• si prevede l’assegnazione di risorse per sostenere programmi di sviluppo di PMI appartenenti alla filiera della moda;

• si riconoscono le società denominate “centrali consortili” quali enti mutualistici di sistema, soggetti alla vigilanza del Ministero ed aventi funzioni di indirizzo e coordinamento delle aggregazioni delle micro, piccole e medie imprese;

• si delega il Governo all’adozione di decreti legislativi recanti la riforma della disciplina dei confidi;

• si estende l’esonero dall’assicurazione obbligatoria anche per i carrelli elevatori e per altri veicoli utilizzati dalle imprese in aree ferroviarie, portuali e aeroportuali, con specifici requisiti stabiliti dalla norma;

• si prevede che l’Inail elabori modelli semplificati di organizzazione e gestione in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, coerenti con le ridotte dimensioni delle PMI e che ne rafforzino i livelli di sicurezza;

• si modifica il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, disponendo che per l’attività di lavoro prestata con modalità di lavoro agile in ambienti di lavoro che non rientrano nella disponibilità giuridica del datore di lavoro, l’assolvimento degli obblighi di sicurezza è assicurato mediante consegna al lavoratore e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di un’informativa scritta che individui i rischi generali e i rischi specifici. In caso di omissione dell’obbligo informativo, il datore di lavoro è punito con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.200 a 5.200 euro;

• si introduce la definizione degli operatori del settore HO.RE.CA. (distribuzione di prodotti alimentari e bevande presso hotel, ristoranti, bar, catering e simili);

• si riducono i termini previsti perché i Consorzi industriali possano riacquistare le aree consortili cedute per attività produttive in cui gli acquirenti non abbiano realizzato l’investimento e riacquistare le aree in cui le attività siano cessate;

• si prevede la delega al Governo per l’emanazione di un testo unico per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di start up innovative, di PMI innovative e di incubatori e acceleratori di startup, e a tutte le attività di filiera concernenti servizi di formazione, sostegno ed investimento rivolte ai predetti soggetti;

• si ridefiniscono il ruolo e le funzioni del Garante per le micro, piccole e medie imprese, chiamato, tra l’altro, ad attuare un nuovo approccio alla consultazione, denominato “Reality Checks”, che raccoglie informazioni da una selezione di esperti e portatori di interesse, pubblici e privati, in determinati settori, per identificare gli ostacoli normativi, tecnici ed economici derivanti dall’attuazione delle relative norme.

Non è soddisfatta Confesercenti: “Ci attendevamo tanto, ci troviamo con pochissimo. Annunciata come un atto rivoluzionario, la prima legge delle Pmi appare deludente, e certamente insufficiente a valorizzare efficacemente il sistema delle micro, piccole e medie imprese italiane. Dopo 14 anni, la legge annuale era stata inizialmente prevista nel 2011 dallo Statuto delle Imprese, era lecito attendersi di più”.

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