Il praticante avvocato paga cara la reticenza
Il CNF chiarisce che le dichiarazioni mendaci o reticenti possono pregiudicare il requisito della condotta irreprensibile
Il praticante avvocato paga con la cancellazione dal registro la propria reticenza. Le dichiarazioni mendaci o reticenti possono pregiudicare il requisito della condotta irreprensibile. Così il Consiglio Nazionale Forense nella sentenza n. 349/2024, pubblicata il 9 marzo 2025 sul sito del Codice deontologico, confermando la cancellazione del ricorrente dal registro dei praticanti semplici per aver omesso di dichiarare un proprio precedente penale.
La vicenda
Nel caso di specie, il COA di Gorizia...