Immobili

Il regolamento non prova la natura comune del bene

Lo precisa la Cassazione con la sentenza 7917/2023

di Edoardo Valentino

Il regolamento di condominio ha come unico scopo quello di disciplinare l’uso della cosa comune e ripartire le spese di gestione condominiale. Non può essere usato per accertare l’appartenenza o meno di un manufatto .

Lo ha precisato la Cassazione, con sentenza 7917/2023 depositata il 20 marzo. La questione riguardava l’azione legale intentata da un condominio contro un soggetto non appartenente allo stabile, il quale aveva apposto dei lucchetti per impedire l’accesso dei condòmini ad un cortile adibito a parcheggio. A detta del condominio attore la chiusura del fondo sarebbe stata illegittima in quanto il manufatto era da anni utilizzato dai condòmini come parcheggio e la sua esistenza e funzione era indicata nel regolamento condominiale. Quest’ultimo, però, ricordano i supremi giudici, è del tutto inopponibile nei confronti di un terzo dotato di autonomo diritto di proprietà sul bene oggetto di lite.Il condominio,al contrario, basava il suo diritto non su un titolo certo e le uniche presunte prove sulla condominialità del bene erano la sua inclusione nel regolamento.

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