Società

Il Reshoring come fattore di competitività per il Made in Italy

Il trend di rientro delle produzioni è legato all'aumento del costo della manodopera nei paesi emergenti, alla necessità di avvicinare le produzioni ai consumatori finali e alle considerazioni di total cost of ownership che comprende oltre ai costi del lavoro altri costi quali logistica, qualità e in generale i costi di gestione di catene di produzione

di Fabio Marazzi*, Andrea Noris**


La globalizzazione ha portato alla creazione di catene di fornitura molto lunghe attraverso la delocalizzazione di produzioni da Paesi sviluppati a Paesi emergenti, in particolare verso i Paesi del Sud Est Asiatico. Il Reshoring (in Italiano rilocalizzazione) è il processo opposto, che prevede il rientro nel Paese di origine di produzioni precedente delocalizzate. Parallelamente si parla di nearshoring qualora le produzioni vengano spostate in Paesi vicini ai Paesi di origine delle produzioni.

Il trend di rientro delle produzioni è legato all'aumento del costo della manodopera nei paesi emergenti, alla necessità di avvicinare le produzioni ai consumatori finali e alle considerazioni di total cost of ownership che comprende oltre ai costi del lavoro altri costi quali logistica, qualità e in generale i costi di gestione di catene di produzione.

La vicinanza ai centri di ricerca, il miglioramento del servizio al cliente, l'automazione dei processi di produzione che riduce l'utilizzo di forza lavoro, una migliore qualità delle produzioni domestiche, il rischio di disastri naturali che bloccano le forniture e il valore del Made in, sono alcuni dei fattori che stanno portando diverse aziende a decidere di riportare la propria produzione nel paese di origine (backshoring) o portarla da Paesi del Sud Est asiatico a Paesi più vicini (nearshoring)". Il fenomeno della rilocalizzazione già presente negli Stati Uniti e in diversi Paesi d'Europa riguarda fortemente l'Italia che, secondo il gruppo di ricerca inter-Ateneo Uni-Club MoRe Reshoring (che raggruppa le Università dell'Aquila, Catania, Udine, Bologna e Reggio Emilia), nel periodo 2000-15 si è collocata al primo posto per casi di Reshoring in Europa (121). Le imprese Italiane hanno riportato in patria produzioni (o parte delle produzioni) principalmente per l'effetto Made In (41,6% dei casi) ma anche per il miglioramento del servizio al cliente, scarsa qualità delle produzioni estere (17,8%), riorganizzazione dell'azienda. La rilocalizzazione riguarda principalmente aziende nel settore dell'abbigliamento confezione di articoli in pelle e simili, ma anche aziende impegnate fabbricazione di prodotti di elettronica ed ottica e fabbricazione di apparecchiature elettriche.

Il dibattito in merito al reshoring dura da alcuni anni in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone e sebbene gli studiosi siano discordi relativamente al reale impatto di questo fenomeno, l'interesse di operatori economici e Governi di Paesi occidentali è notevole e crescente.

Marazzi & Associati, studio di consulenza per l'internazionalizzazione d'impresa, insieme a docenti dell'Università di Pavia ha realizzato una analisi che si è posta come fine la valutazione delle ragioni che possano favorire il processo di riavvicinamento delle catene produttive e di fornitura, che, negli anni della globalizzazione più intensa, si sono perlopiù allungate verso il Far East. Nei mesi del lockdown abbiamo deciso di reagire coinvolgendo la nostra rete di partner in un progetto che rappresentasse una speranza per il futuro del Paese.

Riteniamo che il processo di rientro delle produzioni, già in atto da diversi anni, debba essere sostenuto con meccanismi di scouting, accompagnamento e meccanismi di incentivazione anche sulla base di best practicies già adottate da agenzie di attrazione degli investimenti estere, con le quali spesso ci siamo confrontati.

Secondo lo studio l'obiettivo nazionale di supporto al rientro delle produzioni dovrà essere accompagnato da un'attività di advisory e fornitura di servizi ad imprese che stanno valutando il rimpatrio delle produzioni. Vi dovranno essere altresì meccanismi di incentivazione che si sostanziano principalmente in riduzioni del carico fiscale nazionale e locale per un periodo di almeno 5 anni, superammortamenti per investimenti in impianti e crediti fiscali legati ai nuovi posti di lavoro creati, oltre alla fornitura di servizi a costo zero (recruiting, scouting immobiliare, assistenza nella gestione delle pratiche) forniti da professionisti privati operanti nelle zone di insediamento, selezionati dal gestore delle attività di advisory.

Un progetto di questa tipologia avrà forti ricadute sul settore professionale oltre a rivitalizzare aree ove vi siano dei distretti che hanno sofferto in passato per le delocalizzazioni e possano beneficiare del ritorno di produzioni strutturate con ricadute positive per tutta la filiera. La nostra idea di sostegno al reshoring prevede il coinvolgimento di un ecosistema di stakeholder a partire dagli enti pubblici locali, associazioni industriali locali ma anche professionisti che favoriscano un rientro veloce, semplice e efficace di produzioni precedentemente localizzate all'estero.

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* Senior Managing Partner Studio Marazzi & Associati
**Senior Associate Studio Marazzi & Associati

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