Civile

Il Senato approva il Dl crisi d’impresa – Via libera anche all'assunzione di 500 nuovi magistrati

Per i nuovi reclutamenti il Governo ha deciso di stanziare quasi 6 milioni di euro (5.962.281,00)

Con 207 voti favorevoli 36 contrari e un'astensione, il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo approvando l'emendamento 1.9000 interamente sostitutivo del Ddl n. 2371, di conversione in legge del decreto-legge n. 118, recante misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia. Il testo passa alla Camera dei deputati.

Il provvedimento, tra l’altro, prevede lo slittamento dell'entrata in vigore del Codice della crisi al 16 maggio 2022. Per le disposizioni in materia di procedure di allerta invece l’entrata in vigore è prevista il 31 dicembre 2023. Il testo prevede l’introduzione di una procedura di composizione negoziata della crisi attraverso una piattaforma telematica di carattere nazionale che consente all’imprenditore di servirsi nelle negoziazioni di un esperto indipendente.

Ma il Dl prevede anche, all’articolo 26, la copertura dei posti vacanti all’interno dell’organico della magistratura con l’ingresso di 500 nuovi magistrati. Per i nuovi reclutamenti il Governo ha deciso di stanziare quasi 6 milioni di euro (5.962.281,00) che verranno finanziati dal programma Fondi di riserva e speciali del Mef.

La nuova misura stabilisce anche la composizione della Commissione esaminatrice: un magistrato (presidente) che abbia conseguito la sesta valutazione di professionalità, 23 magistrati con almeno la terza valutazione, 6 professori universitari che si occupano delle materie oggetto di esame (penale, civile, amministrativo) e 4 avvocati iscritti all’albo speciale dei patrocinanti.

Non potranno far parte della commissione magistrati, avvocati e professori che negli ultimi dieci anni abbiano svolto docenze all’interno delle scuole di preparazione al concorso per magistrato.

Per quanto riguarda la presentazione della domanda essa dovrà essere indirizzata al Consiglio Superiore della Magistratura ed inviata telematicamente, secondo modalità da determinarsi nel bando di concorso entro il termine di trenta giorni decorrente dalla data di pubblicazione del bando nella Gazzetta Ufficiale, al procuratore della Repubblica presso il tribunale nel cui circondario il candidato è residente”.

 

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