Comunitario e Internazionale

Il Temporary Crisis and Transition Framework, la nuova risposta della Commissione in materia di aiuti di Stato

La UE accellera verso la transizione verde

di Ester Latorre*

Crisi economiche e quadri temporanei

Nei tempi più recenti gli aiuti di Stato sono tornati ad essere uno fra gli strumenti più utilizzati dagli Stati membri per sostenere le imprese in difficoltà.

Com'è noto, infatti, le crisi economiche che hanno destabilizzato l'economia europea – dapprima con la diffusione del Covid-19, poi con lo scoppio del conflitto russo-ucraino – hanno richiesto un intervento incisivo da parte degli organi pubblici.

In tale contesto, la Commissione, l'unica fra le istituzioni europee titolare del potere di intervenire in materia, ha emanato una serie di quadri temporanei volti a semplificare le "ordinarie" norme sugli aiuti di Stato di cui agli artt. 107 e ss. TFUE , così da rendere la loro erogazione più semplice e veloce.

È così che hanno visto la luce una serie di temporary framework.
L'ultimo è stato pubblicato il 9 marzo 2023 e prende il nome di Temporary Crisis and Transition Framework (nel prosieguo anche "TCTF").

Il Temporary Crisis and Transition Framework

Il TCTF integra e sostituisce il precedente Temporary Crisis Framework, che era stato emanato il 23 marzo 2022 (poi modificato più volte, da ultimo il 28 ottobre 2022) a seguito dell'invasione russa in Ucraina. Quest'ultimo aveva permesso lo stanziamento di numerosi aiuti volti a favorire l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il perpetrarsi dell'ostilità, tuttavia, ha reso necessario tale nuovo intervento, che può dirsi maggiormente incisivo. Esso, fra l'altro, si inserisce nel contesto del Green Deal Industrial Plan for the Net-Zero Age Dea l , il nuovo piano industriale europeo pubblicato il 1° febbraio 2023 volto a rafforzare la competitività delle industrie e a sostenere la transizione verso la neutralità climatica.

Ebbene, il TCTF è il risultato di una consultazione che la Commissione, all'inizio dello scorso febbraio, aveva avviato con gli Stati membri chiedendo loro osservazioni circa la possibilità, ora divenuta concreta, di ideare un nuovo quadro "di transizione" atto ad agevolare e, soprattutto, accelerare la transizione verde europea.

Esso, inoltre, è il frutto di una più ampia riflessione delle istituzioni che prende le mosse dall'approvazione, in territorio americano, dell' Inflation Reduction Act of 2022 (nel prosieguo anche "IRA").

L'IRA è un testo di legge avente ad oggetto, fra le altre cose, lo stanziamento di 369 miliardi di dollari destinati allo sviluppo di climate solutions mediante l'incremento delle energie rinnovabili come l'eolica e la solare, dell'energia nucleare e dei combustibili a zero emissioni di carbonio. Esso è stato interpretato come una minaccia di non poco rilievo per l'economia comunitaria, poiché abile a dirottare gli investimenti in territori esteri rispetto a quelli dell'Unione, a discapito della floridità del mercato unico.

Gli aiuti contemplati nel TCTF

Il TCTF è composto da una serie di sezioni aventi ad oggetto distinte categorie di aiuti di Stato ammissibili a valle del rispetto di talune condizioni.

In primis, vi sono gli aiuti di importo limitato, che possono essere concessi sino al 31 dicembre 2023. Si tratta di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento, anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti o partecipazioni non eccedenti i 2 milioni di Euro.
Detto importo diminuisce a 250.000 Euro e 300.000 Euro ove le imprese siano attive, rispettivamente, nel settore agricolo o in quello della pesca e acquacoltura.

La seconda tipologia di interventi ivi prevista - anch'essa adoperabile sino alla fine del 2023 - attiene alle garanzie pubbliche sui nuovi prestiti e ai prestiti agevolati.
I prestiti possono riguardare il fabbisogno relativo agli investimenti e/o quello attinente al capitale d'esercizio e il loro importo non può superare il 15% del fatturato annuo della beneficiaria negli ultimi tre esercizi ovvero il 50% dei costi energetici nell'anno precedente al mese di presentazione della richiesta di intervento.

• Gli aiuti indirizzati al mercato energetico
Vi sono, poi, gli aiuti che caratterizzano l'ambito energy.

Innanzitutto, sono contemplati gli aiuti diretti a supportare i costi aggiuntivi dovuti agli aumenti marcati dei prezzi del gas e dell'energia elettrica. Essi possono essere concessi sino al 31 dicembre 2023 in qualsiasi forma – fra cui figurano le sovvenzioni dirette – e, sebbene il loro valore nominale non possa superare i 4 milioni di Euro, il loro preciso importo deve essere calcolato mediante un'operazione differenziale: occorre sottrarre il doppio del prezzo che l'impresa avrebbe pagato, in media, per l'energia, con quello che invece ha corrisposto in pendenza dell'emergenza.

Poi, sono presenti gli aiuti dedicati ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e dello stoccaggio di energia, erogabili sino al 31 dicembre 2025. Fra le altre fonti rinnovabili sono menzionate l'idrogeno, il biogas, il biometano e il fotovoltaico.

Tale categoria di aiuti è stata a sua volta distinta in
(i) aiuti all'investimento e
(ii) aiuti al funzionamento.

Entrambi possono essere concessi sia tramite una gara pubblica, sia tramite una assegnazione diretta in via amministrativa. In particolare, si segnala che gli aiuti all'investimento possono coprire sino al 100% dei costi totali se concessi attraverso una procedura di gara.

Ancora, figurano gli aiuti per la decarbonizzazione attraverso l'elettrificazione e/o l'uso di idrogeno rinnovabile e elettrolitico. In tal senso, il TCTF si pone l'obiettivo di semplificare le condizioni d'accesso ai benefici per quelle tecnologie che potrebbero dirsi "meno mature" (come appunto l'idrogeno) e specifica, da un lato, che essi possono essere concessi, inter alia, come crediti di imposta, dall'altro, che possono raggiungere un cap di 200 milioni di Euro. Anch'essi possono essere concessi sino al 31 dicembre 2025.

Infine, il TCTF introduce una nuova tipologia di aiuti ammissibili sino a fine 2025 , aventi ad oggetto l'accelerazione degli investimenti per la transizione verso un'economia a zero emissioni nette. Essi si rivolgono alle imprese produttrici di attrezzature rilevanti per la transizione verde, in particolare batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio, nonché le relative materie prime critiche necessarie per la loro produzione. Il loro importo non può superare il 15% dei costi ammissibili, senza comunque eccedere il tetto massimo pari a 150 milioni di Euro per società.

Il connotato più rilevante di quest'ultima tipologia di aiuti si ravvisa nel fatto che il loro ammontare può essere passibile di un ulteriore rialzo ove, al di fuori dello Spazio Economico Europeo (SEE), vi sia una sovvenzione disponibile per l'impresa richiedente garantita da un Paese terzo.

A valle delle condizioni previste nel testo per tale aumento – fra cui il fatto che gli investimenti devono essere realizzati in zone economicamente svantaggiate o che la beneficiaria dovrà presentare domanda prima dell'inizio delle attività fornendo allo Stato membro tutte le informazioni richieste – può senz'altro dirsi che esso rappresenta una novità di non poco conto e palesa i timori dell'Unione a fronte della pubblicazione dell'IRA.

Conclusioni

La giornaliera evoluzione del conflitto russo-ucraino e degli scenari macro-economici non permette di definire se il Temporary Crisis and Transition Framework sarà l'ultimo quadro temporaneo emanato dalla Commissione.

Ciò che è certo è che esso permetterà senz'altro alle imprese europee di usufruire di svariate agevolazioni. Esse saranno fondamentali per lo sviluppo di un'Unione europea più green e meno dipendente, a livello di approvvigionamenti, da Paesi terzi.

Sarà necessario, tuttavia, che gli Stati membri agiscano all'unisono e in maniera mirata, evitando così una frammentazione del mercato unico. D'altro canto, la Commissione dovrà impegnarsi a porre in essere un'attenta verifica del rispetto delle condizioni previste nel TCTF prima di concedere, ai singoli governi, la possibilità di intervenire nella propria economia.

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* A cura dell'Avv. Ester Latorre, Greenberg Traurig Santa Maria

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