Penale

Immigrazione clandestina, nuovo reato in caso di morte o lesioni - Il Dl del Governo

Il decreto legge prevede pene da un minimo di 10 ad un massimo di 30 anni di reclusione. Più veloce l'espulsione a seguito di condanna; si snellisce la procedura per il nulla osta al lavoro subordinato

Il Consiglio dei Ministri riunitosi ieri, 9 marzo 2023, presso l'Aula consiliare del comune di Cutro (Crotone) ha approvato un decreto-legge che introduce il nuovo reato di "morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina", che prevede pene molto gravi: da 10 a 20 anni per lesioni gravi o gravissime a una o più persone; da 15 a 24 anni per morte di una persona; da 20 a 30 anni per la morte di più persone.

Il Dl - "Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare" – è stato proposto del Presidente Giorgia Meloni e dai Ministri dell'interno, Matteo Piantedosi, della giustizia, Carlo Nordio, del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida e per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci.

La conferenza stampa che ne è seguita si è svolta in un clima teso con Giorgia Meloni contestata sulla ricostruzione degli eventi del naufragio del 26 febbraio scorso, incalzata dalle domande dei giornalisti sul perché non siano uscite le motovedette della Guardia costiera. "Qualcuno pensa davvero che il governo o le istituzioni italiane non hanno fatto qualcosa che avrebbero potuto fare?", chiede la premier. "No", rispondono i giornalisti. E per Meloni "questo è già un passo avanti". Ma gli inviati e i corrispondenti locali continuano a non essere soddisfatti dalle risposte della Meloni, che fa confusione sui tempi dell'intervento e sulle miglia di distanza del barcone dalla costa.

Le nuove norme, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, "rafforzano gli strumenti di contrasto ai flussi migratori illegali e all'azione delle reti criminali che operano la tratta di esseri umani, semplificano le procedure per l'accesso, attraverso canali legali, dei migranti qualificati". Si tratta del secondo reato introdotto dal Governo in carica con un decreto legge nel giro di 6 mesi. Il primo, introduceva invece il reato specifico di organizzazione e partecipazione ai rave party, punibile con pene fino a sei anni di reclusione, inserendo nel codice penale l'articolo 434-bis.

Espulsioni - Ma il Dl prevede anche altre misure illustrate dalla nota del Governo. Si elimina per esempio la necessità di convalida del giudice di pace per l'esecuzione dei decreti di espulsione disposti a seguito di condanna.

Flussi - Cambiano anche le modalità di programmazione dei flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri. Le quote di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato saranno definite, non più solo per un anno ma per un triennio (2023-2025), con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previo parere – tra l'altro – delle Commissioni parlamentari competenti.

In via preferenziale, le quote saranno assegnate ai lavoratori di Stati che promuovo per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l'incolumità personale derivanti dall'inserimento in traffici migratori irregolari.

Titoli di ingresso - Previste anche modifiche alle norme sui titoli di ingresso e di soggiorno per lavoro subordinato di cittadini stranieri. Si semplifica l'avvio del rapporto di lavoro degli stranieri con aziende italiane e si accelera la procedura di rilascio del nulla osta al lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale.

Programmi di formazione - Ingressi fuori quota per stranieri che hanno superato, nel Paese di origine, i corsi di formazione riconosciuti dall'Italia, che saranno promossi dal Ministero del lavoro.

Durata del permesso di soggiorno rinnovato - I rinnovi del permesso di soggiorno rilasciato per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare avranno durata massima di tre anni, anziché due come oggi.

Priorità alle aziende/lavoratori agricoli - Si stabilisce che i datori di lavoro che hanno fatto domanda per l'assegnazione di lavoratori agricoli e non sono risultati assegnatari abbiano la priorità rispetto ai nuovi richiedenti.

Contrasto alle agromafie - Al fine di proteggere il mercato nazionale dalla criminalità agroalimentare, il personale dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, inquadrato nell'area delle elevate professionalità e nell'area funzionari, ha la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria; il restante personale inquadrato nell'area assistenti e nell'area operatori è agente di polizia giudiziaria.

Centri per migranti - Si introducono norme per il commissariamento della gestione dei centri governativi per l'accoglienza o il trattenimento degli stranieri, e comunque per farne proseguire il funzionamento. Si prevede la facoltà, in sede di individuazione, acquisizione o ampliamento dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR), di derogare al codice dei contratti pubblici, consentendo una maggiore speditezza nello svolgimento delle procedure. L'efficacia della deroga è limitata fino al 31 dicembre 2025. È fatto, comunque, salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.

Protezione speciale - Si definisce meglio la protezione speciale per evitare interpretazioni che portano a un suo allargamento improprio. Con norma transitoria si prevede che la nuova disciplina operi dall'entrata in vigore del decreto-legge.

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