Famiglia

Imposte di successione e donazione, le novità del 2025

La principale novità consente ai contribuenti di “autoliquidare” l’imposta di successione e donazione senza attendere la notifica dell’avviso di liquidazione da parte di AdE

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di Monica De Paoli e Stefania Anzelini*

Ad ottobre 2024 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 231, il decreto legislativo n. 139 del 18 settembre 2024, che, oltre ad altri interventi, introduceinteressanti novità in materia di imposte di successione e donazione che dovranno essere corrisposte senza più dover attendere l’invio dell’avviso di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il decreto legislativo attua la delega fiscale (l. n. 111/2023) che mira a razionalizzare e semplificare tali imposte, oltre a quella di registro, di bollo e agli altri tributi diversi dall’IVA.

Le modifiche, in vigore il 3 ottobre 2024, saranno applicabili a partire dal 1° gennaio 2025.

La liquidazione dell’imposta di successione e donazione prima delle novità

L’imposta di successione e donazione è un’imposta indiretta che riguarda i trasferimenti di beni e diritti che avvengono per successione a causa di morte, per donazione o a titolo gratuito, e deve essere corrisposta dai soggetti che ricevono tali beni.

La principale normativa di riferimento è quella del d.lgs. n. 346/1990 Testo Unico successioni e donazioni, e del d.l. n. 262/2006, che disciplina in modo specifico le aliquote e le franchigie.

Come disposto dal Testo Unico del 1990, e sino al 1° gennaio 2025, l’imposta viene liquidata dal competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate, in base alle indicazioni riportate nella dichiarazione di successione e nelle dichiarazioni sostitutive, se presenti.

Lo schema attuale è il seguente: una volta quantificata l’imposta dovuta, l’ufficio, provvede alla notifica dell’avviso di liquidazione ai soggetti obbligati al pagamento; tale notifica avviene entro tre anni dal momento della registrazione della dichiarazione.

Gli interessati, poi, devono corrispondere l’imposta entro il termine di 60 giorni dalla notifica; il pagamento può avvenire in un’unica soluzione oppure mediante rateizzazione dell’importo secondo le modalità previste e ove possibile.

I principi della legge delega

In questo sistema si innesta la suddetta delega fiscale che, all’art. 10, indica tra gli obiettivi e i principi da perseguire, la razionalizzazione e la semplificazione della disciplina dei singoli tributi e delle imposte.

Per realizzare quanto si propone, la legge, prevede diversi interventi. Tali interventi, con specifico riferimento alle imposte di successione e donazione, attengono alla semplificazione della documentazione richiesta, dei modi di presentazione della dichiarazione e dei metodi di pagamento, anche attraverso il potenziamento dei servizi telematici; inoltre, tra gli elementi maggiormente innovativi, spicca l’introduzione del principio dell’autoliquidazione, che consente ai contribuenti di autoliquidare l’imposta di successione e donazione senza attendere che l’Agenzia delle Entrate provveda alla suddetta notifica dell’avviso di liquidazione.

L’autoliquidazione dell’imposta di successione e donazione

La legge delega viene attuata dal decreto legislativo n. 139/2024, che, mantenendosi fedele ai principi sopra richiamati, disciplina l’applicazione del meccanismo dell’autoliquidazione.

Si deve anzitutto premettere che l’autoliquidazione, non è di nuova introduzione nel nostro ordinamento, in quanto già prevista in riferimento ad alcune imposte, quali, a titolo esemplificativo, imposta ipotecaria imposta catastale e imposta di bollo.

La nuova disciplina delinea un differente assetto nel quale anche l’imposta di successione e donazione deve essere liquidata dai soggetti obbligati alla sua corresponsione, e non più dall’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.

Con questa impostazione, l’imposta autoliquidata diviene quella “principale e deve essere versata autonomamente dal contribuenteentro 90 giorni dal termine di presentazione della dichiarazione di successione.

Il risvolto, anche pratico, della novella è di non poco conto. Per le successioni aperte dal 1° gennaio 2025, infatti, il contribuente diviene colui che deve provvedere alla corretta indicazione dell’imposta da corrispondere, senza più attendere che questa venga quantificata dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Gli uffici competenti, invece, assumono un ruolo di controllo successivo volto ad accertare la regolarità dei versamenti effettuati dai soggetti obbligati, anche mediante procedure automatizzate, e l’imposta eventualmente accertata o rettificata, assume natura “complementare; ove questo si concretizzi, l’ufficio che ha riscontrato errori relativi all’autoliquidazione, provvede alla notifica di un avviso di liquidazione al contribuente, che diviene obbligato al versamento della maggiore imposta e alla corresponsione delle relative sanzioni.

Rimane comunque fermo l’obbligo, già previsto dall’attuale normativa, relativo al pagamento delle imposte catastali, ipotecarie e di bollo al momento dell’invio della dichiarazione.

Vi sono poi ulteriori novità che riguardano anche altri aspetti della disciplina sull’imposta di successione e donazione. Nello specifico, e sempre in un’ottica di semplificazione, viene meno la necessità di allegare alla dichiarazione di successione gli estratti catastali degli immobili indicati, e gli atti di alienazione a titolo oneroso degli ultimi sei mesi ed i relativi compensi; rimane invece fermo l’obbligo di allegazione del prospetto di liquidazione.

Inoltre, si prevede la possibilità di presentare la dichiarazione di successione esclusivamente in modalità telematica, con un’eccezione per i soggetti non residenti che possono provvedere mediante raccomandata.

Dobbiamo dunque attendere il nuovo” Testo Unico in materia di successioni e donazioni, contenente le sopraindicate modifiche, che dovrebbero avere anche lo scopo di favorire ed accelerare la procedura di riscossione delle relative imposte.

Il ruolo centrale del notaio

Le novità illustrate nei precedenti paragrafi pongono il notaio in una posizione centrale nel processo di liquidazione. Infatti, l’aiuto di un professionista con specifiche competenze in materia è fondamentale per una corretta quantificazione delle imposte di successione, e consente al cliente di ricevere una valutazione corretta delle somme da versare, evitando di trovarsi quindi impreparato, come può accadere oggi, al ricevimento dell’avviso di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Emerge anche in questa occasione la funzione consulenziale del notaio che, grazie anche alla consolidata esperienza in ambito di liquidazione delle imposte, può accompagnare il cliente fino alla definizione finale della pratica di successione, in un approccio che porta ad una pianificazione finanziaria più consapevole.

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*A cura di Notai Monica De Paoli e Stefania Anzelini, Milano Notai

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