Amministrativo

In una gara d’appalto valutate anche le garanzie di stabilità per il personale

Non basta un’offerta vantaggiosa per vincere un appalto pubblico, poiché vanno valutate anche le garanzie di stabilità per il personale e l’applicazione di un favorevole contratto collettivo.

di Guglielmo Saporito

Non basta un’offerta vantaggiosa per vincere un appalto pubblico, poiché vanno valutate anche le garanzie di stabilità per il personale e l’applicazione di un favorevole contratto collettivo. Lo sottolinea il Consiglio di Stato (20 ottobre 2021 n. 7053), decidendo su una gara (base d’asta di 46 milioni) per la manutenzione di immobili della Banca d’Italia. Il bando prevedeva l’aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, disponendo di 70 punti per l’offerta tecnica e 30 punti per il prezzo. Tra i criteri specifici, la Banca d’Italia inseriva poi ulteriori elementi, connessi a interessi sociali, incentivando offerte che offrissero un più elevato livello di tutela dei lavoratori impiegati nell’esecuzione del contratto. Ad esempio, si prevedeva un punteggio per la “stabilità del personale”, tenendo conto della percentuale di lavoratori adibiti all’appalto con contratto pluriennale; inoltre si premiava con otto punti l’appaltatore che avesse scelto di applicare il Ccnl metalmeccanico e quello edile (per le manutenzioni), assegnando invece solo tre punti alle imprese che avessero applicato il Ccnl multiservizi. Secondo i giudici, la previsione di questi criteri è legittima perché coerente all’articolo 95 comma6 del testo unico Appalti 50/ 16 e alla normativa comunitaria (articolo 67, § 2 direttiva 2014/24), norme che contengono un catalogo elastico e aperto di criteri di valutazione delle offerte, ammettendo la possibilità di dare peso agli aspetti ambientali e sociali.

Quindi, la stazione appaltante può inserire tra i criteri di aggiudicazione anche particolari condizioni di esecuzione del servizio, volte a conseguire obiettivi di natura sociale. In tal modo, in aggiunta al prezzo e alla qualità della prestazione, diventa possibile premiare chi assicuri, nell’esecuzione dell’appalto, un più elevato livello di tutela dei lavoratori impiegati nell’esecuzione del contratto. Con questo principio, il Consiglio di Stato ammette che gli appalti pubblici possano essere utilizzati in una prospettiva funzionale più ampia, cioè per il perseguimento di interessi e obiettivi di natura sociale, ambientale o più in generale di sostenibilità, sia per ciò che riguarda il prodotto acquisito dal mercato, sia con riferimento al processo specifico di produzione dei beni servizi da acquisire.

Tra gli obiettivi di natura sociale, possono così avere particolare rilievo la stabilità occupazionale ed al diritto ad una retribuzione equa: per aggiudicare l’appalto, l’amministrazione può quindi chiedere un’offerta vantaggiosa non solo (per il committente) sotto l’aspetto economico e tecnico, ma anche (per i dipendenti dell’appaltatore) tenendo presenti obiettivi di natura sociale quali la stabilità occupazionale e il diritto ad una retribuzione equa e proporzionata alla quantità e qualità del lavoro.

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