Incontro Nordio Anm, “clima collaborativo” ma le posizioni restano distanti
Nordio: “Confronto aperto e franco”. Parodi (Anm) “Non c’è accordo su tutto, ma su molti temi direi che c’è stata sintonia; non si è discusso della riforma costituzionale”
“È stata l’occasione per un confronto aperto e franco sui temi concreti delle giurisdizione”, così il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, commenta l’incontro avvenuto stamane con una delegazione dell’Associazione Nazionale Magistrati guidata dal Presidente Cesare Parodi.
I problemi del sovraffollamento carcerario e dell’esecuzione penale, l’edilizia penitenziaria, la geografia giudiziaria e l’aggiornamento del processo telematico, le difficoltà nell’applicazione del principio di collegialità legate al nuovo reato di femminicidio, la carenza di personale. Così il comunicato di Via Arenula riassume i temi trattati.
A testimoniare il clima sereno sono anche le foto della riunione diffuse dal Ministero dove i presenti seduti su poltrone di pelle bevono un caffè attorno a un tavolino. E scoppia il caso dopo che in una immagine si vede il Guardasigilli fumare una sigaretta, con pacchetto e accendino ben in vista sul tavolo, sebbene sia vietato all’interno degli uffici pubblici. “Era spenta”, si affrettano a precisare dell’ufficio stampa, nonostante la brace rossa rinvigorita dalla boccata sia ben visibile.
“Su molti degli argomenti tecnici – prosegue la nota di Via Arenula -, come l’interlocuzione continua e fattiva sull’uso dell’intelligenza artificiale e la risoluzione delle difficoltà legate alla durata dei processi, si sono trovati accordi per un’azione bilaterale nello spirito di perseguire una tutela rapida ed effettiva dei cittadini”. “In altri casi, come quello della stabilizzazione del personale precario e dell’intervento sul diritto alla malattia dei magistrati, il Ministro ha illustrato i risultati presenti e gli obbiettivi futuri del dicastero, compatibilmente con le risorse a disposizione legate alla prossima legge di bilancio”.
Nell’incontro di oltre due ore sono stati inoltre toccati anche la problematica delle Rems, della carcerazione preventiva e dell’organico dei magistrati di sorveglianza. “Il tutto – sottolinea il comunicato - in un’ottica di ‘continuativa collaborazione’ tra Ministero e ANM”.
“Il clima era sicuramente collaborativo”, commenta il presidente dell’Anm Cesare Parodi. “Non so dire – aggiunge - in che misura questo si tradurrà in concreto in provvedimenti però mi pare che su tantissimi aspetti ci sia stato un notevole interesse e una volontà di capire ed eventualmente di provvedere. Non c’è accordo su tutto, ma su molti temi direi che c’è stata sintonia”.
“Credo che torniamo a casa con più cose concrete”, ha sottolineato Parodi aggiungendo che su App i magistrati hanno evidenziato le “criticità e sono pienamente condivise dal ministro, che si rende conto benissimo che, al momento, ci sono problemi: credo ci sia una forte volontà di intervento che si scontra anche con gli obiettivi che l’Italia deve rispettare rispetto agli stanziamenti europei fatti sul punto; si cercherà di conciliare queste due esigenze ma c’è una assoluta consapevolezza delle esigenze di modifiche, di implementazione e di risposte che diano la possibilità di lavorare in termini migliori”.
Quanto poi al tema del femminicidio, Parodi ha colto “l’interesse del ministro a fronte di aspetti molto concreti che abbiamo rappresentato”. “La valutazione di reati collegiali ritarderà la celebrazione dei processi, questo è un dato matematico, così come obbligare il pubblico ministero a sentire personalmente le persone offese è un’idea bella e simbolica ma poco praticabile a fronte di organici stabiliti”, ha aggiunto Parodi. “Su molti temi c’è stata apertura - ha affermato - non so come si concretizzerà ma un’apertura c’è stata”.
Nel corso dell’incontro non si è discusso invece della riforma costituzionale: “Non è stata oggetto di discussione oggi”, ha precisato il presidente dell’Anm.
Sull’intenzione del governo di rimodulare i presupposti della carcerazione preventiva, Parodi ha commentato: “L’Anm non ha ancora maturato una risposta su questo tema anche perché è nuovo, prima vogliamo conoscere nel dettaglio che tipo di rimodulazione ci sarà. È una delle strade che credo il ministro intenda perseguire per diminuire il numero dei carcerati”.