Rassegne di Giurisprudenza

Ingiusta detenzione per vicende successive alla condanna e diritto alla riparazione

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a cura della Redazione Diritto

Misure cautelari personali - Ingiusta detenzione - Diritto alla riparazione - Vicende successive alla condanna - Modalità dell'esecuzione della pena - Sussistenza - Condizioni.
Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione ex art. 314 c.p.p. deve essere riconosciuto anche ove l'ingiusta detenzione patita derivi da vicende successive alla condanna, connesse all'esecuzione della pena, purché non vi sia stato una comportamento doloso o gravemente colposo dell'interessato che abbia inciso come concausa di ritardi o errori nell'emissione del nuovo ordine di esecuzione recante la data corretta del termine di espiazione della pena; con la precisazione che la detenzione sine titulo legittimante il diritto alla riparazione sussiste solo qualora si verifichi violazione di legge da parte dell'autorità procedente e non quando la "discrasia" tra la pena definitiva e quella irrogata consegua all'esercizio di un potere discrezionale.
• Corte di Cassazione, Penale, Sezione 4, Sentenza del 05-06-2023, n. 24032

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - In genere - Vicende relative alle modalità di esecuzione della pena - Rilevanza ai fini dell'applicabilità dell'art. 314 cod. proc. pen. - Sussistenza - Condizioni - Fattispecie.
Il diritto alla riparazione per l'ingiusta detenzione è configurabile anche quando la restrizione della libertà derivi da vicende successive alla condanna, connesse alle modalità di esecuzione della pena, a causa di un errore dell'autorità che procede all'emissione dell'ordine di esecuzione al quale non abbia concorso un comportamento doloso o gravemente colposo dell'interessato. (Fattispecie relativa al periodo di detenzione ingiustamente sofferto da un soggetto condannato per il delitto di peculato a seguito della ritenuta inammissibilità dell'istanza di affidamento in prova ai servizi sociali fondata sull'erronea applicazione retroattiva della disciplina ostativa alle misure alternative alla detenzione introdotta dall'art. 1, comma 6, lett. b) della legge 9 gennaio 2019, n. 3).
• Corte di Cassazione, Penale, Sezione 4, Sentenza del 22-03-2022, n. 9721

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - In genere - Ordine di esecuzione illegittimo - Diritto alla riparazione - Sussistenza - Condizioni - Fattispecie.
Il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione è configurabile anche ove quest'ultima derivi dall'illegittimità, originaria o sopravvenuta, dell'ordine di esecuzione, sempre che la stessa non dipenda da un comportamento doloso o colposo del condannato. (Fattispecie relativa a detenzione sofferta per un reato coperto da indulto e per un reato depenalizzato, in cui la Corte ha annullato con rinvio l'ordinanza che aveva escluso il diritto all'indennizzo ravvisando una condotta gravemente colposa nel ritardo dell'istante nell'eccepire l'"abolitio criminis" e l'intervenuto indulto, senza attribuire rilievo all'omessa rilevazione delle medesime evenienze da parte dell'autorità giudiziaria).
• Corte di Cassazione, Penale, Sezione 4, Sentenza del 06-12-2021, n. 44978

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - In genere - Vicende relative all'esecuzione della pena - Rilevanza ai fini dell'applicabilità dell'art. 314 cod. proc. pen. - Sussistenza - Condizioni - Fattispecie.
In tema di ingiusta detenzione, il diritto alla riparazione è configurabile anche ove l'ingiusta detenzione patita derivi da vicende successive alla condanna, connesse all'esecuzione della pena, purché sussista un errore dell'autorità procedente, e non ricorra un comportamento doloso o gravemente colposo dell'interessato che sia stato concausa dell'errore. Nella fattispecie la Corte ha ritenuto infondato il ricorso avverso l'ordinanza di rigetto dell'istanza di riparazione, ritenendo non configurabile un errore dell'autorità procedente, in relazione alla detenzione sofferta in esecuzione della pena inflitta con una sentenza irrevocabile, per la quale era stato successivamente concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena, rilevando che l'errore dell'autorità procedente non può derivare dall'esercizio di un potere discrezionale, essendo configurabile soltanto nei casi di violazioni di legge.
• Corte di Cassazione, Penale, Sezione 4, Sentenza del 01-07-2021, n. 25092

Misure cautelari - Personali - Riparazione per l'ingiusta detenzione - In genere - Tardiva esecuzione dell'ordine di scarcerazione per liberazione anticipata - Diritto alla riparazione - Sussistenza - Fattispecie.
La tardiva esecuzione dell'ordine di scarcerazione disposta per liberazione anticipata determina l'ingiustizia della detenzione sofferta fino alla concreta liberazione del detenuto e, pertanto, costituisce titolo per la domanda di riparazione. (Nella fattispecie il ricorrente era stato scarcerato con oltre un mese di ritardo per la tardiva comunicazione al collegio procedente per la rideterminazione della pena dell'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza che aveva concesso quarantacinque giorni di riduzione della pena per liberazione anticipata).
• Corte di Cassazione, Penale, Sezione 4, Sentenza del 14-11-2016, n. 47993