Lavoro

Innovazione e formazione: nuovi orizzonti del lavoro

Con il decreto "rilancio "è stata prevista la possibilità di sottoscrivere. fra organizzazioni sindacali ed associazioni di datori di lavoro, accordi tesi a rimodulare l'orario di lavoro per esigenze organizzative e produttive dell'azienda destinando le ore di riduzione a percorsi formativi

di Franchino Bonaventura *


La pandemia, in atto ormai da diversi mesi, ha determinato una autentica rivoluzione nei confronti di tutti noi, coinvolgendo le nostre abitudini di vita e ponendo nello stesso tempo seri interrogativi sul futuro, con particolare riferimento al lavoro ed alla sua evoluzione.

L'aspetto che del mondo del lavoro è stato di maggiore impatto e risalto è il ricorso sempre più frequente e massiccio allo Smart Working con tutte le sue implicazioni, relativamente all'aspetto fondamentale del rapporto e della valutazione nonchè della prestazione e della tutela dei diritti del lavoratore stesso.; tale nuova modalità lavorativa, già normata dal 2017 da una legge intitolata al c.d. lavoro agile, ha subito, in virtù della pandemia una radicale trasformazione oltre che una applicazione estesa.

Infatti, lo smart working ha posto in crisi quelli che sono stati da sempre gli elementi fondanti del rapporto di lavoro ancorato al criterio della prestazione e retribuzione legata a canoni fissi, quali lo spazio ove viene erogata la prestazione lavorativa ed il tempo di durata della prestazione stessa, facendo discendere da tali valutazioni la retribuzione quale corrispettivo.

Questo fenomeno ha messo, dunque, in crisi il concetto del luogo della prestazione, facendo si che tale entità fisica non fosse più collegata con l'azienda, bensì con il domicilio del lavoratore ovvero altrove.

Ancora, In uno al luogo della prestazione è stato posto in palese discussione anche il concetto del tempo e durata della prestazione e delle modalità di sua erogazione.
Nei fatti, nel mentre in precedenza l'elemento fondante era il tempo ed il luogo della prestazione, oggi si pone in discussione la prestazione stessa, ritenendo quale indice di valutazione il risultato, il beneficio apportato dal lavoratore all'azienda.

Le modalità di erogazione della prestazione inducono, altresì, ad ulteriori considerazioni circa la qualità stessa della prestazione.

Invero, la sempre più estesa digitalizzazione, il ricorso al sistema telematico, in uno alla stringente necessità di ricorrere a sistemi innovativi tesi a meglio affrontare il globalizzato mercato, spingono verso processi di modernizzazione, indirizzando le imprese verso tecniche e processi lavorativi sempre più sofisticati; il tutto richiede maestranze qualificate ed idoneamente formate al fine di erogare sempre più prestazioni lavorative qualitativamente importanti; le prestazioni ripetitive e di mera manualità vengono rinviate a processi tecnologici che ne consentono la erogazione mediante l'ausilio di processi meramente meccanici.

Questa ulteriore considerazione evidenzia la indifferibilità per l'impresa di porre in essere dei meccanismi tesi a fornire alle proprie maestranze dei continui e progressivi percorsi formativi idonei a consentire loro di poter erogare prestazioni lavorative sempre più performanti ed adeguate ai tempi che mutano.

In questa ottica, è da sottolineare, con particolare attenzione, il decreto legge di agosto c.d. " rilancio " con cui è stata prevista, con la dichiarata finalità di consentire la graduale ripresa dell'attività lavorativa, la possibilità di sottoscrivere. fra organizzazioni sindacali (nazionali o territoriali) ed associazioni di datori di lavoro. accordi tesi a rimodulare l'orario di lavoro per esigenze organizzative e produttive dell'azienda destinando le ore di riduzione a percorsi formativi.

L'opportunità del ricorso a tale normativa, a mio avviso, è di portata molto importante, in quanto consente all'azienda di far seguire alle proprie maestranze percorsi formativi idonei a poter garantire prestazioni lavorative sempre più performanti ed adeguate alle repentine trasformazioni, cui assistiamo con quotidiana cadenza nel mondo del lavoro; nello stesso tempo consente alle maestranze di formarsi senza subire alcuna ricaduta sia in termini retributivi che contributivi, potenzialmente scaturente dalla riduzione dell'orario di lavoro.
A disciplinare il percorso, sopra tratteggiato, è l'art 88 ,del DL 19.05.2020 n 34, battezzato come " Nuovo fondo competenze ".

Per finanziare tale progetto è stato costituito, presso l'agenzia Nazionale delle Politiche attive del Lavoro, un fondo di €. 230 milioni, successivamente elevato a 730 milioni con il decreto di agosto.

Il progetto è ambizioso e per la sua realizzazione richiede l'intervento congiunto delle parti sociali e quindi sia degli imprenditori che dalle organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale ovvero dalle loro rappresentanze eventualmente presenti in azienda o nel territorio.

Gli accordi, che vanno sottoscritti entro il 31 dicembre dell'anno in corso, sono tesi ad una rimodulazione temporanea dell'orario di qualunque impresa ( a prescindere dalle dimensioni e dal settore merceologico) in conseguenza delle mutate esigenze organizzative e produttive. Alla rimodulazione dell'orario di lavoro consegue una riduzione delle ore di lavoro, destinando quelle sottratte ad attività di formazione e riqualificazione professionale dei dipendenti.

La formazione deve essere reale e mirata a consentire alle maestranze interessate di poter fare un salto di qualità idoneo a consentire all'azienda di poter ottenere un balzo sul mercato con l'apporto delle nuove competenze operative; balzo che può essere individuato in un minor costo di produzione e nella erogazione di beni o servizi qualitativamente superiori.

La formazione, salvo la dimostrazione dell'azienda di essere in possesso dei relativi requisiti di natura tecnica, va erogata da aziende che operano precipuamente nel settore e, quindi ,da enti accreditati a livello nazionale ovvero altri soggetti accreditati (anche privati) che istituzionalmente svolgo attività formativa, ivi incluse università e scuole superiori. Ogni lavoratore ha diritto ad un numero massimo di 250 ore di formazione complessivamente
In sede di accordo viene elaborato e sottoscritto un apposito progetto formativo con la indicazione del numero dei lavoratori coinvolti, delle ore di formazione e dello specifico percorso formativo che dovrà essere seguito e le competenze che si intenderà acquisire; il tutto, eventualmente finalizzato anche alla ricollocazione delle maestranze o parte di loro presso altre realtà imprenditoriali.

Il processo, direi evolutivo, cui riferimento non graverà in nessun modo sulle aziende, in quanto è a totale carico dello stato.

L'iter da seguire prevede, dopo la sottoscrizione dell'accordo, l'inoltro della domanda di accesso al fondo da parte dell'impresa all'Anpal, cui competono le valutazioni e la conseguente erogazione del contributo. L'erogazione viene effettuata con cadenza trimestrale per il tramite dell'INPS che vi provvede nel limite massimo riconosciuto.
La valenza e validità della formazione è oggetto di ulteriore attenzione da parte del ministero dello sviluppo economico che ha già previsto una serie di incentivi fiscali; ciò è in via di definizione in vista della nuova legge di bilancio che, ragionevolmente, prorogherà il meccanismo dei crediti di imposta .Il piano, definito anche industria 4.0 o transizione 4.0 , in linea con quanto già riferito in precedenza, si indirizzerà in modo precipuo su temi quali la ricerca, sviluppo ed innovazione, beni immateriali e formazione. Ad avvalorare ulteriormente la valenza dei temi, cui sopra abbiamo riferito, si evidenzia che il credito di imposta passerà dal 12 al 20% ed i fondi da 3 milioni verranno incrementati a 5 milioni. Analogamente è previsto un incremento dei fondi per la ricerca e sviluppo, per progetti di innovazione e per la transizione ecologica.

Un capitolo a parte ed una maggiore attenzione viene dedicata alla formazione; difatti il credito d'imposta riconosciuto per simili attività verrà elevato, così come sono previsti ulteriori incentivi in favore di istituti tecnici, onde consentire una maggiore formazione dei propri allievi.

In sintesi, possiamo affermare che stiamo assistendo ad una radicale trasformazione del lavoro, in quanto alla quantità delle prestazioni fornite dai lavoratori, si sostituisce sempre di più la qualità e, quindi ,la necessità sempre maggiore di formare classi di lavoratori con peculiarità e professionalità elevate diviene un tassello fondamentale al nostro sviluppo.

Da questo, la stringente necessità di prevedere sempre di più percorsi formativi atti a consentire questo fondamentale salto di qualità.

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*Avvocato Cassazionista, comitato scientifico Found Scool University

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