EditorialeGiustizia

Intelligenza artificiale: quella sfida che gli avvocati non possono subire

di Marcello Clarich, Ordinario di Diritto amministrativo presso La Sapienza Università di Roma e Giuseppe Urbano, Avvocato del Foro di Roma

N. 47

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Si può ritenere in definitiva che, nonostante le perplessità di una parte dei professionisti e le incognite del futuro, l'intelligenza artificiale sia vista più come un'alleata della quale beneficiare che non come una minaccia da combattere. In ogni caso, si tratta di un processo evolutivo irreversibile, che è meglio guidare piuttosto che subire.

L'avvento dell'intelligenza artificiale impone anche ai professionisti di interrogarsi sul suo impatto nelle dinamiche organizzative tradizionali e di riflettere sulle misure da adottare per gestirla in modo proficuo.

È questo il senso che di due recenti rapporti che si sono occupati del tema e cioè il rapporto sull'avvocatura di maggio 2024 realizzato in collaborazione tra Cassa Forense e del Censis e, più di recente, il rapporto presentato il 12 novembre scorso al Cnel da Confprofessioni che riguarda...