Penale

L'amministratore di fatto gestisce in prima persona un'attività commerciale non occasionale

Era, infatti, poco probabile che l'impresa fosse condotta dal padre del ricorrente ultra ottantenne e amministratore di diritto

di Giampaolo Piagnerelli

La qualifica di amministratore di fatto ex articolo 2639 cc presuppone l'esercizio in modo continuativo e significativo dei poteri inerenti alla qualifica e alla gestione di un'apprezzabile attività (commerciale) non occasionale. La Cassazione, con la sentenza n. 20553/22, ha precisato, quindi, che il ricorrente aveva la qualifica di amministratore di fatto - in quanto a fronte del padre ottantenne e amministratore di diritto – era lui che gestiva in prima persona l'attività aziendale nella sostanza omettendo la fatturazione. Per la Corte d'appello la qualifica di amministratore di fatto del ricorrente era provata da tre elementi: l'appellante aveva sporto alcune denunce relative alla srl; il padre del ricorrente, amministratore di diritto aveva un'età avanzata; presso l'abitazione del ricorrente era stata rinvenuta la documentazione contabile della società.

Di cosa si occupa l'amministratore di fatto. La Cassazione ha puntualizzato che ai fini dell'attribuzione della qualifica di amministratore di fatto è necessaria la presenza di elementi sintomatici dell'inserimento organico del soggetto con funzioni direttive, in qualsiasi fase della sequenza organizzativa, produttiva o commerciale dell'attività della società, quali i rapporti con i dipendenti, i fornitori o i clienti ovvero in qualunque settore gestionale di detta attività. L'amministratore di fatto oltre ai reati societari ex articolo 2639 Cc, risponde anche di altri reati commessi in tale veste. In giurisprudenza -quindi conclude la sentenza - si è correttamente posto l'accento non sul dato formale ma sul criterio funzionalistico o dell'effettività, e il dato fattuale della gestione sociale deve prevalere su quello formale.

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