Rassegne di Giurisprudenza

L'automobilista che non ha moneta per pagare la sosta nelle strisce blu deve fornire l'onere della prova

a cura della Redazione di PlusPlus24 Diritto

Circolazione stradale - Sanzioni amministrative - Pagamento del parcheggio per la sosta della vettura - Inadempimento dell'obbligo di pagamento - Mancata corresponsione della tariffa
In materia di sanzioni amministrative si applica il principio per cui è sufficiente la prova della condotta commissiva od omissiva prevista dalla norma. Nella fattispecie in oggetto, vige la sussistenza contemplata dalla norma, dovendosi, in tal caso, presumere la sussistenza dell'elemento oggettivo in capo al trasgressore. L'onere della prova che la condotta vietata sia stata posta in essere senza colpa, e di aver fatto "tutto il possibile per osservare la legge", cosicché "nessun rimprovero possa essergli mosso", rimane a carico dell'agente.
• Corte di cassazione, Civile, Sezione 6 2, Ordinanza n. 277 del 7 gennaio 2022

Sanzioni amministrative - Principi comuni - Ambito di applicazione - Elemento soggettivo errore sulla liceità del fatto - Rilevanza come causa di esclusione della responsabilità - Condizioni - Fattispecie
L'errore di diritto sulla liceità della condotta può rilevare in termini di esclusione della responsabilità amministrativa, al pari di quanto avviene per la responsabilità penale in materia di contravvenzioni, solo quando esso risulti inevitabile, occorrendo a tal fine, da un lato, che sussistano elementi positivi, estranei all'autore dell'infrazione, che siano idonei ad ingenerare in lui la convinzione della liceità della sua condotta e, dall'altro, che l'autore dell'infrazione abbia fatto tutto il possibile per osservare la legge, onde nessun rimprovero possa essergli mosso, neppure sotto il profilo della negligenza omissiva, gravando sull'autore dell'infrazione l'onere della prova della sussistenza dei suddetti elementi, necessari per poter ritenere la sua buona fede. (Nella specie, la S.C., dando applicazione a tale principio, ha confermato la pronuncia di merito che aveva escluso la buona fede degli attori-opponenti, in quanto in un contratto di locazione essi avevano autorizzato un uso diverso da quello agricolo, mutando di fatto la destinazione d'uso e incorrendo nella sanzione amministrativa pecuniaria per violazioni urbanistiche, ambientali e paesaggistiche relative all'attività di estrazione svolta su terreno agricolo).
• Corte di Cassazione, Civile, Sezione 2, Ordinanza del 17 dicembre 2019, n. 33441

Sanzioni amministrative - Elemento soggettivo - Coscienza e volontà della condotta vietata - Presunzione di colpa
Il principio posto dall'art. 3 della legge 24 novembre 1981 n. 689, secondo cui per le violazioni colpite da sanzione amministrativa é richiesta la coscienza e volontà della condotta attiva o omissiva sia essa dolosa o colposa, deve essere inteso nel senso della sufficienza dei suddetti estremi, senza che occorra la concreta dimostrazione del dolo o della colpa, atteso che la norma pone una presunzione di colpa in ordine al fatto vietato a carico di colui che lo abbia commesso, riservando poi a questi l'onere di provare di aver agito senza colpa.
• Corte di Cassazione, Civile, Sezioni U, Sentenza del 6 ottobre 1995, n. 10508