Amministrativo

L’autovelox non può rilevare l’evasione di Rc auto e revisione

In violazione della privacy una contestazione così ampia

di Maurizio Caprino

No ai sistemi automatici di controllo di velocità e infrazioni ai semafori, se verificano pure che i veicoli in transito siano in regola con revisione e assicurazione: ledono la privacy. Lo afferma il Tar Veneto (sentenza 8/2022, depositata il 4 gennaio), bocciando l’aggiudicazione di un appalto del Comune di Padova, che aveva valorizzato proprio queste funzionalità aggiuntive.

Rilevazione estesa

Tutto ruota sul fatto che non è possibile la rilevazione massiva dei dati di tutti i veicoli in transito davanti a un apparecchio, ma solo di quelli per i quali è stata rilevata un’infrazione. Un principio stabilito dal Garante della privacy, nel provvedimento dell’8 aprile 2010. È stato in prima battuta per questo che il ministero delle Infrastrutture non ha mai attuato le rilevazioni in automatico da remoto dell’evasione della Rc auto, prevista dagli articoli 193 e 201 del Codice della strada, sin dal 2011.

In sostanza, un normale rilevatore di infrazioni considera solo i veicoli con cui è stata commessa una violazione, conservandone i dati di transito (immagine, giorno, ora, targa e caratteristiche dell’illecito, per esempio la velocità o il tempo trascorso da quando era scattato il rosso del semaforo), scartando in automatico i dati di chi è in regola. Il controllo di copertura assicurativa e adempimento della revisione, invece, presuppone un collegamento diretto tra l’apparecchio e la banca dati della Motorizzazione, sulla base dei numeri di targa di tutti i veicoli in transito.

Il caso dei varchi

Certo, è un principio analogo a quello con cui funzionano i varchi elettronici che vigilano sulle zone a traffico limitato. Ma c’è una differenza sostanziale: questi non rilevano infrazioni diverse.

Nel caso di Padova, invece, gli apparecchi sono omologati/approvati dal ministero come rilevatori di velocità e infrazioni semaforiche. La lettura delle targhe di tutti i mezzi in transito (e non solo di quelli troppo veloci o passati col rosso) è una caratteristica sproporzionata rispetto allo scopo per il quale i rilevatori sono stati omologati/approvati. E la proporzionalità è la base dei provvedimenti del garante della Privacy.

L’interpretazione dell’Interno

D’altra parte, il ministero dell’Interno aveva indicato un modo per dare regolarità almeno formale ai controlli: il 3 luglio 2020, la circolare 300/A/4684/20/127/9 ha precisato che rilevazioni a tappeto con apparecchi dedicati sono lecite solo in presenza di un agente, riportando sul verbale il motivo per cui i trasgressori non sono stati fermati. In alternativa, si possono usare apparecchi omologati/approvati per altre infrazioni, ma solo contro chi commette queste ultime.

Non è la prima volta che un Comune spinge le rilevazioni automatiche oltre il consentito. Per esempio, a Cerignola (Foggia) le immagini delle telecamere di sorveglianza urbana sono state utilizzate anche per comminare multe per divieto di sosta.

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