L’avvocato “comparsista” non può andare in Cassazione
Il Consiglio Nazionale Forense “ammonisce” la collaborazione dell’avvocato non abilitato alle giurisdizioni superiori che dissimula un’attività di difesa vera e propria
L’avvocato “comparsista” non deve eludere le norme sull’abilitazione al patrocinio innanzi alle giurisdizioni superiori. Egli può collaborare con avvocati cassazionisti anche nella redazione degli atti ma tale collaborazione non deve dissimulare un’attività di difesa vera e propria. Lo ha affermato il Consiglio Nazionale Forense nella sentenza n. 126/2024, pubblicata l’11 luglio sul sito del Codice deontologico, decidendo i ricorsi di due avvocati sanzionati dal CDD di Bologna con l’avvertimento....
Sanzioni disciplinari, l’avvocato “stabilito” non può difendersi dal solo
di Francesco Machina Grifeo