L’impresa sostenibile spinge per studi legali più multidisciplinari
I fattori Esg: la richiesta di consulenze per affrontare la sfida del climate change richiede un forte mix di competenze tra giuridiche e ingegneristiche
Formazione specifica, nuovi consulenti esterni e team dedicati potrebbero non bastare. Per gli studi legali la sfida dei fattori Esg (Environmental, Social e Governance) e la richiesta delle imprese in questo ambito di consulenze specializzate, si sta traducendo in un potenziamento delle competenze che potrebbe portare al loro interno nuovi professionisti tecnici, come gli ingegneri.
La sfida imposta dal climate change e la strategia delineata per contrastarlo - che prevede tra l’altro l’adeguamento ai fattori Esg da parte delle imprese con obiettivi di sviluppo sostenibile - è sempre più pressante. Questo si traduce in un coinvolgimento degli studi legali che si devono far trovare pronti davanti alle richieste in questo campo.
In questo scenario si inseriscono le aziende straniere nel valutare la competitività di un’impresa su cui vogliono investire. Mentre le istituzioni finanziarie sono sempre più orientate a considerare la bancabilità di un progetto sulla base della sostenibilità e dell’impatto ambientale dell’azienda stessa.
Multidisciplinarità e formazione
L’introduzione di “metriche oggettive”, prime tra tutti quelle di natura tecnica che permetteranno di classificare un’attività economica come ecosostenibile, richiederanno nuove competenze per gli studi. «La regolamentazione sulla finanza sostenibile – commenta l’avvocato Silvio Riolo partner dello studio legale Cappelli Rccd – è un crocevia tra varie competenze, quella legale, quella finanziaria e quella tecnico-scientifica (generalizzando, competenze ingegneristiche). Nel futuro per poter fornire consulenze degne di questo nome sarà necessario combinare expertise differenti. E se in un primo momento sarà probabilmente indispensabile che consulenze regolamentari di questo genere siano il frutto del lavoro congiunto di studi legali e studi o istituti di ingegneria, ritengo che nel tempo potranno affinarsi professionalità nel settore legale supportate da un bagaglio di conoscenze tecnico-scientifiche». Sarà necessario essere sempre più multidisciplinari.
Davanti a questa situazione una risposta è la formazione. A rilevarlo l’Aiaf, Associazione italiana per l’analisi finanziaria, che ribadisce come i maggiori studi legali stiano rafforzando le competenze del proprio team Esg. Tanto che Aiaf ha attivato un’intensa attività formativa su questo fronte. «La nostra sensazione – ha commentato Davide Grignani, presidente Aiaf – è che gli studi rischino un nuovo salto darwiniano tra chi ha le competenze e chi è indietro nella cultura Esg. Mentre gli studi sulla governance hanno competenze acquisite, sull’environmental no, eccetto gli studi che hanno delle practice sull’ambientale. Inoltre il social è una materia difficile perché riguarda più ambiti».
Consulenze e specializzazioni
Ma la formazione non è l’unica strada, per esempio Freebly, società benefit tra avvocati, ha accolto tra le sue file Riccardo Taverna (esperto di sostenibilità ambientale) proprio per rafforzare il team dedicato alla sostenibilità. «Le imprese ci cercano molto – ha dichiarato l’avvocato Elisa Geraci board committee di Freebly – per il tema della governance. Noi ci troviamo a supportare i flussi decisionali e la conoscenza delle norme e dei principi di sostenibilità aiuta chi è alla guida di un’impresa».
Alcuni studi legali forti di una ramificazione internazionale hanno messo a fattore comune le esperienze nei diversi paesi. É il caso dello studio Cms Italia che ha elaborato una super check list di elementi di cui tenere conto nella valutazione della performance Esg di un’azienda.
«Per identificare quali sono gli elementi da verificare e valutare – ha commentato l’avvocato Pietro Cavasola, partner di Cms Italia – ci siamo costruiti una check list di cose che vanno accertate. Nell’ambito dell’organizzazione internazionale di Cms abbiamo costituito un team che include membri da tutti i Paesi dove siamo presenti».
Nell’ambito delle tematiche Esg poi c’è chi si sta specializzando. Deloitte legal ha costituito un team dedicato per le società benefit. In Italia sono in continua crescita e sono raddoppiate nell’ultimo anno arrivando a superare le 1.400. «L’obiettivo - spiega Carlo Gagliardi, managing partner di Deloitte legal - è di rispondere con servizi specialistici e flessibili per accompagnare le scelte di business delle imprese e dare loro la tranquillità di operare in conformità al contesto legislativo di riferimento. La trasformazione in società benefit è ormai nelle agende di tante aziende, che necessitano di assistenza legale specifica».