Professione e Mercato

L'introduzione della regolamentazione dell'attività dei trustee in Svizzera

La Svizzera ha introdotto requisiti autorizzativi per l'esercizio della professione diretti a tutti gli operatori che superino certe soglie di fatturato, di patrimonio in gestione o di numero di relazioni attive

di Andrea Baroni*

La regolamentazione dell'attività dei trustee in Svizzera è stata recentemente oggetto di revisione, e oggi prevede la stessa normativa applicabile ad altre figure professionali quali i gestori patrimoniali, consentendo alla Confederazione di posizionarsi tra le giurisdizioni all'avanguardia nella disciplina delle attività di trustee.

A partire dal 1° gennaio 2020, per effetto della Legge sugli Istituti Finanziari (LIsFi) e dell'Ordinanza sugli Istituti Finanziari (OIsFi), i trustee svizzeri per esercitare la professione devono infatti dimostrare l'esistenza di una struttura e sistemi organizzativi adeguati, nonché comprovate competenze tecniche.

La loro attività è soggetta alla vigilanza prudenziale da parte dell'Autorità Federale di Vigilanza sui Mercati Finanziari (FINMA, un organismo con funzioni analoghe a quelle di Consob e Banca d'Italia), la quale ha il compito di verificare la sussistenza ed il mantenimento dei requisiti autorizzativi.Tale regolamentazione è sostanzialmente un unicum nello scenario europeo (ed una rarità in quello globale), dove l'operato dei trustee non è soggetto a particolari requisiti, eccetto gli obblighi gravanti sugli intermediari relativamente alle normative antiriciclaggio.

In questo sistema non regolamentato, i principali criteri di selezione adottati da chi istituisce un trust sono oggi la reputazione del gruppo finanziario al quale il trustee appartiene, la sua adesione ad associazioni di categoria oppure le semplici referenze da parte di altri consulenti di fiducia del cliente (che potrebbero discutibilmente consigliare di rivolgersi ad una persona fisica anzichè ad un trustee strutturato in forma societaria).

La Svizzera, ha viceversa introdotto requisiti autorizzativi per l'esercizio della professione diretti a tutti gli operatori che superino certe soglie di fatturato, di patrimonio in gestione o di numero di relazioni attive.

Tra i requisiti, la nuova normativa identifica come forme societarie mediante le quali si può svolgere l'attività di trustee l'impresa individuale, la società commerciale o la società cooperativa, con obbligo di iscrizione nel registro di commercio, precludendo dunque tale funzione a persone fisiche, le quali non potrebbero evidentemente garantire la necessaria continuità operativa nel tempo. Il trustee deve inoltre fornire garanzie di solidità patrimoniale, dotandosi di un capitale minimo mantenuto durevolmente e fondi propri adeguati rispetto ai costi fissi. L'operatore è tenuto inoltre a provare la propria irreprensibilità e buona reputazione, assicurando l'assenza di conflitti di interesse.

Altro requisito fondamentale è che i dirigenti ed i professionisti siano adeguatamente qualificati, mantenendo il livello di tali competenze attraverso un aggiornamento professionale continuo. La struttura dovrà inoltre configurarsi come un'organizzazione appropriata per profilo e numero di persone in relazione all'esercizio delle attività, soprattutto quelle di natura contabile e di compliance, dotandosi di efficaci sistemi di controllo e gestione dei rischi. In particolare, le autorità ne vaglieranno i regolamenti e le procedure con la finalità di assicurare l'attuazione delle best practice professionali.

Tali previsioni normative obbligano gli operatori ad più attento presidio delle proprie strutture e a una gestione preventiva dei rischi. Ciò influenza permanentemente le modalità di amministrazione dei trust, contribuendo ad un più ampio progetto di ridefinizione e sviluppo della piazza finanziaria elvetica, che passa anche attraverso la futura emanazione di una legge Svizzera sul trust, che si affiancherà alle leggi di common law tipicamente utilizzate.

A questo proposito segnaliamo che , in seguito all'approvazione delle Camere federali di una mozione riguardante l'introduzione dell'istituto del trust nell'ordinamento svizzero, il Consiglio federale sta predisponendo il disegno di legge, la cui bozza sarà consultabile a partire dalla seconda metà del 2021. L'emanazione della legge, disponibile in diverse lingue nazionali, tra cui l'italiano, è prevista entro il 2023.

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*A cura di Andrea Baroni, Partner di Capital Trustees

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