Penale

L'ordine di demolire la casa familiare è legittimo solo se bilanciato tra diritto del privato e tutela del territorio

Reddito basso, problemi di salute e infruttuosa ricerca di un alloggio vanno esaminati dal giudice che rigetta l'istanza di revoca

di Paola Rossi

La proporzionalità tra la tutela del territorio e il diritto all'abitazione familiare è il nucleo della valutazione che deve operare il giudice, investito dell'istanza di revoca dell'ordine di demolizione impartito con sentenza irrevocabile. E solo se il giudice tiene conto di tutte le circostanze prospettate dalla parte istante può dirsi che il provvedimento di rigetto è compiutamente motivato e quindi legittimo.

Infatti, con la sentenza n. 3482/2023 la Cassazione penale ha accolto il ricorso contro l'ordinanza di rigetto della domanda di revoca dell'ordine di demolire, proprio perché il giudice, invece di offrire una compiuta disamina dei motivi della parte privata, chiude la decisione con una formula di stile "il bilanciamento tra i diversi interessi, il diritto del privato all'abitazione e quello generale all'ordinato assetto del territorio alla repressione degli abusi edilizi, è stato correttamente effettuato". Di fatto veniva così omessa una compiuta motivazione nella sentenza.

La Cassazione ritiene che il giudizio di merito vada rifatto in quanto la ricorrente aveva rappresentato diversi elementi sintomatici dell'impossibilità di perdere il manufatto abusivo destinato a propria abitazione familiare. Era stato difatti dimostrato che il reddito del nucleo fosse basso e che nella famiglia vi erano minori e la stessa istante in cattive condizioni di salute. Inoltre, la ricorrente aveva provato di essersi adoperata a ottenere l'assegnazione di un alloggio di residenza popolare, ma senza alcun successo.
La Cassazione ritiene che tali circostanze potessero essere considerate irrilevanti, al fine di riconoscere l'esigenza di mantenimento del domicilio familiare, soltanto con specifica disamina da parte del giudice. Ossia con puntuale motivazione.

Va sottolineato che il punto centrale della decisione è ravvisabile soprattutto nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha più volte affermato la pari rilevanza dei due interessi contrapposti, la tutela del territorio e il diritto al domicilio familiare. E, secondo la stessa Cedu, essi vanno composti attraverso un giudizio di proporzionalità tra le diverse conseguenze della pretermissione di uno dei due diritti fondamentali, entrambi di rilevanza costituzionale.

In conclusione, val la pena ricordare anche che l'ordine di demolizione del manufatto abusivo, contenuto in una sentenza irrevocabile, non è invece passibile di sospensione o revoca solo perchè è pendente il ricorso davanti al giudice amministrativo contro il rigetto della domanda di condono edilizio.

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