Comunitario e Internazionale

La critica al proprio caporedattore su un blog non basta di per sé a condannare il giornalista

Per la Corte europea dei diritti dell'uomo i giudici nazionali devono motivare il risarcimento nel rispetto della libertà di espressione

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha ritenuto violata la libertà d'espressione di un giornalista rumeno che era stato condannato a risarcire i danni al caporedattore, che aveva criticato attraverso il proprio blog. La sentenza emessa sulla domanda n. 79671/13 afferma all'unanimità la violazione dell'articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo sulla libertà di espressione. In particolare, la Cedu ha ritenuto insufficienti e non sostenuti da adeguate giustificazioni i motivi che hanno portato i giudici nazionali alla condanna al risarcimento. Nella causa internazionale è stato, infatti, ritenuto che i giudici nazionali non abbiano dato informazioni rilevanti e sufficienti motivi che giustifichino l'interferenza contenuta nella condanna con il diritto alla libertà di espressione del giornalista. Secondo la Cedu comunque le norme interne applicate non sono compatibili con i principi sanciti dall'articolo 10 della Convenzione. Il giudizio nazionale è stato condotto senza considerare i post incriminati sotto il profilo del rispetto o meno dei principi che derivano dallo stesso articolo 10 sulla libertà di espressione: il contributo a un dibattito di interesse pubblico, la notorietà e la condotta precedente della persona oggetto degli articoli, che andavano anche valutati in maniera sufficiente in ordine al contenuto e alla forma utilizzata. Rileva la Cedu che in tal modo la condanna appare adottata illegittimamente de plano senza che i giudici nazionali fornissero a sostegno della conseguenze e della severità della sanzione comminata una valutazione accettabile dei fatti rilevanti.

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