Civile

La giurisdizione sul mancato scorrimento della graduatoria spetta al Giudice Amministrativo

Lo precisano le Sezioni unite della Cassazione con la sentenza 22566/2022

di Pietro Alessio Palumbo

In tema di riparto di giurisdizione sulle controversie relative a procedure concorsuali nell'ambito del pubblico impiego cosiddetto privatizzato, la cognizione della domanda, avanzata dal candidato utilmente collocato nella graduatoria finale e riguardante la pretesa allo "scorrimento" della graduatoria del concorso espletato, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, facendosi valere il diritto all'assunzione al di fuori dell'ambito della procedura selettiva. Secondo la Cassazione (SSUU 22566/2022) qualora, invece, la pretesa al riconoscimento del suddetto diritto sia consequenziale alla negazione degli effetti del provvedimento che, per coprire i posti resisi vacanti, indice una diversa procedura, anziché avvalersi dello scorrimento della graduatoria di altro precedente concorso, si è in presenza di una contestazione che investe l'esercizio del potere dell'amministrazione, cui corrisponde una situazione di interesse legittimo, tutelabile innanzi al giudice amministrativo.

La contestazione dell'esercizio del potere
Secondo la Cassazione non si pone in contrasto con tale ricostruzione l'orientamento secondo cui appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario una controversia avente ad oggetto il diritto all'assunzione, che sorge con il completamento di una fattispecie complessa (perdurante efficacia di una graduatoria + decisione di avvalersene per coprire posti vacanti utilizzando la graduatoria rimasta efficace): decisione che, una volta assunta da parte della amministrazione, la vincola a darvi corso. Tale ipotesi deve essere distinta da quella diversa, in cui il preteso diritto allo scorrimento della graduatoria sia consequenziale alla negazione degli effetti di un provvedimento amministrativo che disponga di non coprire più (o di coprire diversamente, come nel caso di indizione di un nuovo concorso) il posto resosi vacante, anziché avvalersi dello scorrimento della graduatoria del concorso anteriormente espletato: così avendo ad oggetto la contestazione dell'esercizio del potere dell'amministrazione, cui corrisponde una situazione di interesse legittimo, tutelabile innanzi al giudice amministrativo.

Favor per lo scorrimento e possibili deroghe
L'amministrazione pubblica può optare fra lo scorrimento delle graduatorie preesistenti o l'indizione di un nuovo concorso, tuttavia la scelta non può definirsi libera in quanto vi è un favor dell'ordinamento per lo scorrimento delle graduatorie preesistenti; salvo eccezioni, tra le quali rientrano le ipotesi in cui l'indizione di una nuova procedura concorsuale si renda necessaria per particolari ragioni dovute alla periodicità del reclutamento imposto da normative di settore.
Tra le deroghe ammesse rientra, in primo luogo, quella in cui speciali disposizioni legislative impongano una precisa cadenza periodica del concorso, collegata anche a peculiari meccanismi di progressioni nelle carriere, tipiche di determinati settori del personale pubblico: al ricorrere di queste circostanze, sussiste un dovere primario per l'Amministrazione di bandire una nuova procedura selettiva in assenza di particolari ragioni di opportunità per l'assunzione degli idonei collocati nelle preesistenti graduatorie. Vi sono poi dei casi in cui si manifesta l'opportunità, se non la necessità, di procedere all'indizione di un nuovo concorso, pur in presenza di graduatorie ancora efficaci: fra le ipotesi di questo genere, rientra, anzitutto, l'esigenza preminente di determinare, attraverso le nuove procedure concorsuali, la stabilizzazione del personale "precario" in attuazione delle apposite regole speciali in materia. L'indizione di una nuova procedura concorsuale può essere, poi, giustificata anche dall'intervenuta modifica sostanziale della disciplina applicabile alla stessa, rispetto a quella da cui sia scaturita una graduatoria ancora efficace, con particolare riguardo al contenuto delle prove di esame e ai requisiti di partecipazione. Altra ipotesi ancora che può giustificare l'indizione di un nuovo concorso è quella in cui si attribuisce risalto determinante all'esatto contenuto dello specifico profilo professionale per la cui copertura è indetto il nuovo concorso e alle eventuali distinzioni rispetto a quanto descritto nel bando relativo alla preesistente graduatoria.

La devoluzione al Giudice Amministrativo
Nel caso in esame, il ricorrente aveva contestato la modalità di copertura di posti, tramite un nuovo bando di concorso anziché con lo scorrimento della graduatoria di un concorso precedente. Sulle coordinate esposte, secondo la Cassazione, integrando la pretesa azionata un interesse legittimo, ai sensi del codice del processo amministrativo per cui sono devolute alla giurisdizione amministrativa le controversie, nelle quali si faccia questione di interessi legittimi e, nelle particolari materie indicate dalla legge, di diritti soggettivi, concernenti l'esercizio o il mancato esercizio del potere amministrativo, riguardanti provvedimenti, atti, accordi o comportamenti riconducibili anche mediatamente all'esercizio di tale potere, posti in essere da pubbliche amministrazioni, la giurisdizione appartiene al giudice amministrativo.

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