Famiglia

La negoziazione assistita si estende agli addii delle coppie di fatto

Lo prevede la riforma della giustizia civile con una norma che si applicherà senza attendere i decreti attuativi

di Valentina Maglione e Giorgio Vaccaro

La negoziazione assistita dagli avvocati allarga il campo: potrà, infatti, essere utilizzata anche per regolamentare l’affidamento e il mantenimento dei figli nati fuori dal matrimonio e per gli alimenti.

Del resto, la convenzione di negoziazione assistita - introdotta nel nostro ordinamento nel 2014 (decreto legge 132) e che consiste in un accordo tra le parti per risolvere in modo amichevole la controversia con l’aiuto degli avvocati - ha dato finora buona prova di sé proprio nell’ambito delle crisi familiari: le intese raggiunte riguardano per la stragrande maggioranza separazioni e divorzi. Ora, la riforma del processo civile dispone che la negoziazione assistita possa essere utilizzata anche dai genitori non sposati che si lasciano per regolare le questioni legate ai figli: il mantenimento e l’affidamento dei figli minori e il mantenimento di quelli maggiorenni non economicamente autosufficienti e la modifica delle condizioni stabilite. Non solo: potrà essere usata per accordarsi sull’assegno di mantenimento chiesto ai genitori dal figlio maggiorenne non autosufficiente e sugli alimenti.

Queste novità rientrano tra le misure urgenti della riforma civile: si applicheranno ai procedimenti avviati dal 180esimo giorno dopo l’entrata in vigore della legge.

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