Professione e Mercato

La salute tra diritto e dovere: obbligo vaccinale e art. 32 della Costituzione

L'art. 32 Cost., come noto, tutela la salute in quanto diritto della persona e interesse della collettività.

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di Fabrizio Ventimiglia e Avv. Maria Elena Orlandini*


Lo scorso 18 marzo 2021, sono stati aperti ufficialmente i lavori del ciclo di eventi organizzato dal Centro Studi Borgogna, Associazione culturale fondata dall'Avv. Fabrizio Ventimiglia – Founder dello Studio Legale Ventimiglia e Presidente del Centro Studi Borgogna –, in collaborazione con INNOVAZIONE PER L'ITALIA – Centro Studi sulla Sanità e la Pubblica Amministrazione – in materia di Diritto e Sanità.

Il primo incontro, intitolato: "La salute tra diritto e dovere: obbligo vaccinale e art. 32 della Costituzione", moderato dalla Prof.ssa Adriana Apostoli (Professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università di Brescia e Direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza nella medesima Università), ha visto la partecipazione del Prof. Renato Balduzzi (già Ministro della Salute, Professore di Diritto Costituzionale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), del Dott. Francesco Maggi (Giornalista Adnkronos Salute), del Dott. Francesco Maisto (Presidente emerito del Tribunale di Sorveglianza di Bologna e Garante dei Diritti dei detenuti del Comune di Milano), del Dott. Fabrizio Pregliasco (Virologo, Direttore Sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, oltre che Ricercatore confermato in Igiene Generale e applicata all'Università degli Studi di Milano) – del Prof. Gian Vincenzo Zuccotti (Preside della Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Milano), e del Dott. Luigi Cajazzo (Vice Segretario Generale Regione Lombardia).

L'art. 32 Cost., come noto, tutela la salute in quanto diritto della persona (o come efficacemente rilevato dal Prof. Balduzzi quale "fondamentale diritto dell'individuo") e interesse della collettività.

In questa prospettiva, come rilevato da tutti gli autorevoli relatori intervenuti, l'interesse della collettività nell'attuale contesto emergenziale è, senza dubbio, quello di attuare ogni necessaria misura volta a contrastare la diffusione del coronavirus. Tra queste, ovviamente, un ruolo primario, riveste la campagna vaccinale nei confronti della popolazione nazionale.

L'avvio della campagna di vaccinazione ha, inevitabilmente, indotto la popolazione a porsi plurime domande sull'efficacia ed effetti dei vaccini con la relativa massiccia proliferazione di notizie e dati che ha innescato il c.d. fenomeno sociale dei "malati di contemporaneità" – così definito dal Prof. Balduzzi - in cui tutti cercano e pretendono delle risposte che siano certe e immediate.

In questo scenario un ruolo importante è stato rivestito dai Media, che (probabilmente) hanno, talvolta, focalizzato la propria attenzione sui numeri dei morti o sugli effetti collaterali dei vaccini, senza – come sarebbe stato più opportuno – "sponsorizzare" i plurimi effetti positivi conseguenti ad una quanto più diffusa campagna vaccinale.

L'incontro è stata anche l'occasione per discutere di salute all'interno dei nostri penitenziari.

Il Dott. Maisto, nel corso del suo intervento, ha, infatti, affrontato ciò che oggi costituisce "l'emergenza nell'emergenza" ossia il tema delle misure necessarie a contenere il rischio di contagio all'interno delle carceri, dove, come noto, a causa del sovraffolamento, ogni altra misura (e fra tutte il distanziamento) non è sempre concretamente attuabile.
Per tale ragione, ha ricordato il Dott. Maisto, la vaccinazione di tutta la popolazione carceraria riveste carattere di urgenza e necessita, peraltro, di una adeguata preventiva attività informativa per assicurare che sia ben ponderati i benefici scaturenti dalla scelta di vaccinarsi.

Durante l'incontro è stato poi approfondito un tema di fondamentale interesse, ossia la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni nel settore sanitario di cui si è tornati a discutere a seguito dell'avvio delle campagne vaccinali nelle Regioni italiane.

I due docenti di diritto costituzionale, hanno segnalato, sul punto, che sussistono non poche difficoltà nel delineare i limiti e le competenze che appartengono allo Stato e alle Regioni, i quali, solo apparentemente, esercitano una competenza concorrente nel settore sanitario.

La Corte Costituzionale con la sentenza n. 37/2021, ha cercato di porre fine alla diatriba giuridica circa il riparto delle competenze tra Stato e Regioni chiarendo che: "è fatto divieto per le Regioni, anche ad autonomia speciale, di interferire legislativamente con la disciplina fissata dal competente legislatore statale".

Nel corso dell'evento si è anche discusso di tematiche quali la libera circolazione delle merci ed il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, così come disciplinati dal TUE e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Rispetto al primo tema è stato rilevato come il farmaco, inoltre, dovrebbe essere accessibile a tutti nel libero mercato, in ossequio alla libertà di circolazione sancita proprio dal TUE mentre con riferimento alla tutela dei diritti umani si è ricordato come l'art. 2 e l'art. 15 CEDU disciplinino il diritto alla salute e il diritto alla vita del singolo, essenziali per la tutela del cittadino.

Per gli stessi motivi, il vaccino dovrebbe essere destinato sin dal principio a tutti i cittadini, senza esservi alcuna distinzione "in fasi" tra i c.d. "aventi diritto", rendendo, al contrario, il medicinale facilmente commercializzabile come enunciato dal Codice Comunitario Medicinali Uso Umano.

*a cura dell'Avv. Fabrizio Ventimiglia e Avv. Maria Elena Orlandini

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