Penale

La sola detenzione di armi giocattolo senza tappo rosso di chi incita all'odio razziale non è reato

La norma incrimina espressamente il porto senza giustificato motivo, fuori dalla propria abitazione, di strumenti in metallo riproducenti armi senza occlusione della canna

di Simona Gatti


La semplice detenzione di armi giocattolo senza tappo rosso non costituisce reato. Pertanto, secondo la Cassazione sentenza n. 23091 del 10 giugno, se sono state sequestrate a un soggetto che incitava all'odio razziale attraverso facebook vanno restituite.

La vicenda
Durante una perquisizione disposta dal pubblico ministero nell'abitazione dell'imputato indagato per il delitto previsto dall'articolo 604-bis del codice penale, oltre al sequestro di vari cellulari, tablet e hard disk erano state trovate e trattenute molte armi (tirapugni, scacciacani, coltelli) conservate dentro una vetrina del soggiorno. In seguito alla mancata convalida del Pm sul sequestro delle armi, il tribunale di primo grado aveva disposto la loro restituzione con esclusione però di quelle riproducenti pistole prive di tappo rosso, perché soggette a confisca essendone vietata la fabbricazione e il porto non autorizzati.

La decisione della Suprema corte
Secondo i supremi giudici trattandosi solo di possesso gli oggetti vanno riconsegnati al legittimo proprietario. La norma infatti (legge 110 del 1975) incrimina espressamente il porto senza giustificato motivo fuori dalla propria abitazione di strumenti in metallo riproducenti armi (cosiddette pistole giocattolo) oppure strumenti di segnalazione acustica che esplodono cartucce a salve (pistole scacciacani) mancanti del tappo rosso occlusivo della canna. In questo caso dunque, visto che le finte armi si trovavano in casa, in un luogo visibile ma chiuso, non può scattare una contravvenzione che giustifichi il loro trattenimento.

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