Lavoro

Lavoro festivo di operatori sanitari turnisti va retribuito come straordinario o compensato

La maggiorazione prevista per il "peso" della turnazione e il suo incremento nei festivi non escludono gli altri trattamenti

di Paola Rossi

La Cassazione detta un principio che interpreta il Ccnl del comparto Sanità affermando che i lavoratori turnisti hanno diritto per il lavoro festivo infrasettimanale - oltre alle specifiche voci retributive di tale categoria - anche alla retribuzione straordinaria o a un giorno di riposo compensativo come previsto per tutti i dipendenti sanitari. La sentenza n. 1505/2021 ha perciò accolto il ricorso dei lavoratori, che si erano visti negare straordinari e compensazioni.

Al centro della decisione c'è l'interpretazione degli articoli 9 e 44 del Ccnl. La prima norma è quella che, in via generale, riconosce per il lavoro in giornata festiva infrasettimanale la corresponsione dello straordinario applicato alle festività (raddoppio) o in alternativa la fruizione di un giorno di riposo (compensativo). La seconda prevede, invece, soltanto per il lavoro con turnazione, il riconoscimento di una maggiorazione fissa, che viene incrementata in caso di coincidenza con una festività.

L'azienda sanitaria e la Corte d'appello, che riformava la decisione di primo grado, sostenevano che la maggiorazione retributiva dei turnisti fosse onnicomprensiva, anche del lavoro straordinario festivo. I giudici di merito di secondo grado avevano - erroneamente, per la Cassazione - applicato al caso in ambito sanitario le regole stabilite per i dipendenti degli enti locali, dove tale onnicomprensività è esplicitamente affermata. Infatti, la Cassazione chiarisce che nel contratto collettivo della Sanità le norme in esame non si autoescludono in maniera esplicita, per cui sarebbe illegittimo negare i diritti fissati in via generale dall'articolo 9 del Ccnl in ragione del fatto che è prevista già una maggiorazione per il lavoro articolato sui turni. Infatti, come spiega la Cassazione, tale aumento è strettamente correlato a "risarcire" il lavoratore della insita gravosità di essere un turnista. Diversamente procedendo, dice la Cassazione, si arriverebbe all'irrazionale risultato che i turnisti della Sanità si troverebbero davanti a un orario di lavoro maggiore senza il riconoscimento del diritto allo straordinario o alternativamente alla compensazione, generalmente riconosciuti.

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