Il Dl n. 116/2025, come definitivamente convertito dalla legge n. 147/2025, da un lato abroga (articolo 1, comma 1, lettera d, numero 3) l'articolo 256, comma 2, Tua e, dall'altro, prefigura tre livelli progressivi di offesa, cui corrispondono tre distinti nuovi reati, completamente riscritti con la tecnica novellistica
Il Dl "terra dei fuochi", convertito, con modificazioni, dalla legge n. 147/2025, riorganizza a sorpresa lo statuto penale dell'ambiente contenuto nel Dlgs n. 152/2006 (Testo unico dell'ambiente, d'ora in poi, breviter: Tua), con riferimento, anzitutto, dalle condotte di abbandono di rifiuti, passando, poi, per quelle di gestione non autorizzata di rifiuti, di discarica abusiva ed altre fattispecie ambientali "minori".
Una vera e propria "rivoluzione" dal punto di vista della "tassonomia" penalistica...
I punti chiave
- Abbandono di rifiuti non pericolosi (Dl 116/2025, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 147/2025, articolo 1, comma 1, lettera b)
- I nuovi illeciti amministrativi di divieto di abbandono di mozziconi e di rifiuti di piccolissime dimensioni e divieto di abbandono o deposito di rifiuti urbani accanto ai contenitori
- Abbandono di rifiuti non pericolosi in casi particolari (Dl 116/2025, convertito, con modificazioni, dalla legge 147/2025, articolo 1, comma 1, lettera c)
- Abbandono di rifiuti pericolosi (Dl 116/2025, convertito, con modificazioni, dalla legge 147/2025, articolo 1, comma 1, lettera c)
- La natura degli eventi aggravanti è di difficile classificazione dogmatica.
- Discarica non autorizzata (Dl 116/2025, convertito, con modificazioni, dalla legge 147/2025, articolo 1, comma 1, lettera d, numeri 4 e 5)
- Inosservanza delle prescrizioni dettate da autorizzazioni, comunicazioni o iscrizioni (Dl 116/2025, convertito, con modificazioni, dalla legge 147/2025, articolo 1, comma 1, lettera d, numero 6)
- Miscelazione non consentita di rifiuti (Dl 116/2025, convertito, con modificazioni, dalla legge 147/2025, articolo 1, comma 1, lettera d, numero 7)
Separazione carriere: riforma utile a una giustizia che guarda al futuro
di Francesco Petrelli - Presidente dell'Unione delle camere penali italiane