Per quanto riguarda l'impiego dell'AI nei rapporti di lavoro l'articolo 11 della legge 132/2025 stabilisce che tali strumenti devono essere utilizzati solo per migliorare le condizioni lavorative e la produttività, garantendo sicurezza, trasparenza e rispetto della dignità personale. Ne deriva per i datori di lavoro e i committenti un obbligo chiaro: informare i lavoratori, con le modalità già previste dal "decreto trasparenza", ogni volta che l'AI incida su assunzioni, compiti, valutazioni o cessazioni del rapporto. La norma ribadisce inoltre il principio di non discriminazione, vietando che l'uso di sistemi intelligenti generi disparità basate su sesso, età, origine etnica, credo religioso, orientamento sessuale, opinioni politiche o condizioni personali e sociali.
Gli articolo 11 e 12 della legge 23 settembre 2025 n. 132, recante disposizioni e deleghe in materia di intelligenza artificiale, rappresentano il nucleo più innovativo del nuovo quadro normativo nazionale. La legge 132/2025, approvata in parallelo all'entrata in vigore dell'AI ACT europeo, mira a garantire un utilizzo corretto, trasparente e responsabile dei sistemi di AI, con particolare attenzione al mercato del lavoro. In questo ambito, l'articolo 11 stabilisce che gli strumenti di intelligenza...
Argomenti
I punti chiave
- L'impatto dell'intelligenza artificiale sul mondo del lavoro
- AI ACT e diritto del lavoro
- Le pratiche vietate dal regolamento comunitario
- I sistemi ad alto rischio
- Obblighi per i datori di lavoro
- I diritti dei lavoratori
- Disposizioni sull'uso dell'intelligenza artificiale in materia di lavoro e Osservatorio sull'adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro (Dl 132/2025, articoli 11 e 12)
- Il quadro normativo nazionale prende forma
- Doveri del datore di lavoro
- Adempimenti operativi per le imprese