Lavoro

Legittimo il licenziamento di un dipendente coinvolto nel reato di favoreggiamento dell'immigrazione

Il tutto ha generato clamore mediatico e irrimediabile lesione della fiducia dei cittadini nell'istituzione

di Giampaolo Piagnerelli

Legittimo il licenziamento da parte dell'Ispettorato del lavoro del dipendente coinvolto in un procedimento penale per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Lo precisa la Cassazione con l'ordinanza n. 38203/21.

La proroga della misura. La Corte territoriale ha ritenuto legittimi e motivati, attraverso il richiamo alle imputazioni penali, i due provvedimenti di proroga biennale della sospensione cautelare, a nulla rilevando le lungaggini degli accertamenti penali, data la portata gravissima dei reati ascritti che non permettevano di ravvisare alcuna attenuazione della lesione del prestigio dell'ente. Secondo, poi, l'articolo 13 del Ccnl del 12 giugno 2003 è prevista l'applicazione delle sanzioni disciplinari secondo le regole di gravità in termini assoluti (come per l'appunto il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina).

La tesi della Corte. La Cassazione, inoltre, ha evidenziato la correttezza della sentenza di secondo grado, secondo cui sarebbe stato correttamente motivato il provvedimento di sospensione poiché i fatti, oltre a essere di gravità tale da incrinare il vincolo fiduciario, costituivano gravissima lesione dell'immagine della Pa, negando la sua stessa funzione, con clamore mediatico e irrimediabile lesione della fiducia dei cittadini nell'istituzione e, quindi, integravano una ipotesi certamente destinata a sfociare nel licenziamento.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©