Lombard Lending: una panoramica sul prestito garantito da attività finanziarie
Uno strumento finanziario versatile che offre liquidità immediata a fronte di garanzie facilmente liquidabili. Per banche e investitori, la corretta strutturazione può ridurre i rischi legali e massimizzare i benefici finanziari
Il Lombard lending è una forma di finanziamento garantito, in cui il prestatore concede un credito al mutuatario in cambio della costituzione di un pegno su attività finanziarie liquide, come azioni, obbligazioni, o altri strumenti finanziari. Prende il nome dai mercanti lombardi del Medioevo, che per primi utilizzarono questa forma di credito garantito.
In ambito finanziario moderno, il Lombard lending è uno strumento molto utilizzato sia da privati ad alto patrimonio (HNWI) che da istituzioni finanziarie, per ottenere liquidità senza dover alienare gli asset in portafoglio. Nel seguito analizzeremo la disciplina giuridica, i requisiti contrattuali, le implicazioni fiscali e i rischi legali associati a questa pratica.
Caratteristiche e Funzionamento del Lombard Lending
STRUTTURA DEL PRESTITO
Nel Lombard lending, il creditore (solitamente un istituto di credito) concede un prestito al mutuatario garantito da un pegno su attività finanziarie.
- Oggetto della garanzia: titoli azionari, obbligazioni, fondi comuni di investimento, o conti di deposito.
- Valutazione della garanzia: il valore delle attività finanziarie è soggetto a uno sconto o haircut, che rappresenta il margine di sicurezza per il creditore.
RAPPORTO LOAN-TO-VALUE (LTV)
Il Loan-to-Value è il rapporto tra l’importo del prestito concesso e il valore della garanzia costituita. Un rapporto LTV tipico può variare tra il 50% e l’80%, a seconda della natura e della volatilità degli asset forniti in garanzia.
Esempio: Se il cliente costituisce un pegno su titoli per un valore di 1.000.000€, la banca può concedere un prestito fino a 700.000€ con un LTV del 70%.
Disciplina Giuridica del Lombard Lending in Italia
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il Lombard lending si basa principalmente sulla disciplina del pegno prevista dagli articoli 2784 e ss del Codice Civile, oltre che su disposizioni specifiche del Testo Unico Bancario (TUB) e del Testo Unico della Finanza (TUF).
Le principali normative applicabili sono:
- Art. 2784 c.c.: definizione e costituzione del pegno.
- Art. 2800 c.c.: diritto del creditore pignoratizio di escutere il pegno in caso di inadempimento.
- Art. 83-septies TUF: disciplina del pegno su strumenti finanziari dematerializzati.
- Regolamento Consob: disciplina delle operazioni di garanzia relative agli strumenti finanziari.
CONTRATTO DI PEGNO
La costituzione del pegno richiede:
A) Accordo contrattuale scritto tra le parti.
B) Registrazione del pegno presso l’ente depositario, nel caso di strumenti dematerializzati.
C) Consegna fisica del titolo al creditore o a un terzo custode, nel caso di titoli materiali.
Il contratto di pegno deve specificare:
- L’importo del finanziamento;
- Gli asset forniti in garanzia;
- Le modalità di valutazione del Loan-to-Value;
- Le clausole di escussione in caso di inadempimento.
Diritti e obblighi delle parti
Mutuatario
Il mutuatario mantiene la proprietà degli asset dati in garanzia, ma cede al creditore il diritto di escuterli in caso di inadempimento. Ha l’obbligo di mantenere il valore delle garanzie sopra una soglia minima, pena la richiesta di margini aggiuntivi (margin call) e naturalmente restituire il prestito alle scadenze pattuite.
Creditore Pignoratizio
Il creditore ha il diritto di escutere il pegno e vendere le attività finanziarie in caso di inadempimento nonché di richiedere margini aggiuntivi se il valore degli asset scende al di sotto della soglia di sicurezza.
Rischi Giuridici del Lombard Lending
INADEMPIMENTO ED ESCUSSIONE DEL PEGNO
In caso di inadempimento del mutuatario, il creditore può procedere con l’escussione del pegno. Tuttavia, deve rispettare le seguenti condizioni:
- Vendita forzata attraverso procedure esecutive disciplinate dal Codice Civile.
- Patto marciano: il creditore può vendere gli asset solo se il ricavato eccede l’importo del debito e restituisce l’eccedenza al debitore.
MARGIN CALL E LIQUIDAZIONE FORZATA
La margin call può rappresentare un rischio significativo. Se il valore della garanzia scende, il creditore può chiedere margini aggiuntivi o liquidare gli asset. Questo può generare contenziosi legali se il mutuatario ritiene che la vendita non sia stata eseguita secondo le condizioni contrattuali o che vi sia stata una valutazione errata degli asset.
Regime Fiscale del Lombard Lending
Dal punto di vista fiscale, il Lombard lending può generare impatti su:
- Tassazione delle plusvalenze derivanti dalla vendita degli asset in caso di escussione.
- Imposta di registro o altri oneri legati alla costituzione del pegno.
- Deducibilità degli interessi passivi sul prestito, in base alle regole fiscali vigenti per le persone fisiche o giuridiche.
Prospettive di Sviluppo e Normativa Internazionale
A livello internazionale, il Lombard lending è soggetto a regolamentazioni diversificate, ma armonizzate dai principi del diritto bancario e finanziario dell’Unione Europea e delle autorità di vigilanza nazionali.
La Banca Centrale Europea (BCE) monitora, ad esempio, l’uso di strumenti di credito garantiti per evitare rischi sistemici e le normative Basilea III impongono alle banche di mantenere adeguati livelli di capitale per i prestiti specificatamente garantiti da asset finanziari.
Conclusioni
Il Lombard lending è uno strumento finanziario versatile che offre liquidità immediata a fronte di garanzie facilmente liquidabili. Tuttavia, richiede una gestione puntuale di quest’ultime, una valutazione accurata dei rischi e un rigoroso rispetto delle normative contrattuali e regolamentari. Per banche e investitori, la corretta strutturazione di un contratto di Lombard lending può ridurre i rischi legali e massimizzare i benefici finanziari, in un contesto sempre più regolamentato e competitivo.