Giustizia

Magistrati onorari in astensione dalle udienze civili e penali fino a venerdì 22 gennaio

"Non è tollerabile l'indifferenza dello Stato verso questa categoria di lavoratori, retribuzione indegna"

di Francesco Machina Grifeo

Parte oggi l'astensione dai giudici onorari dalle udienze civili e penali che durerà fino al 22 gennaio. "Un Governo che si professa europeista - scrive la Consulta della Magistratura onoraria in una nota- disattende completamente le sentenze della Corte di Giustizia e le Direttive cui, quale Paese aderente all'Unione, è obbligatoriamente vincolato. Per questo 5mila magistrati onorari sono in astensione sino a venerdì".

I magistrati onorari terranno oggi sui loro scranni una rosa come "simbolo dello sfruttamento del 2021", richiamando lo sciopero "bread and roses" del 1912 nell'industria tessile del Massachusetts dove le donne portarono cartelli con su scritto: "Vogliamo il pane, ma anche le rose".

"Non è tollerabile – prosegue la nota della Consulta - l'indifferenza dello Stato verso questa categoria di lavoratori, per i quali si prospetta, tra meno di un mese, anche un dimezzamento degli impieghi, a scapito dell'efficienza degli uffici, permanendo assenza di tutele e retribuzione indegna". Ed il riferimento è all'entrata in vigore della riforma Orlando. Sul punto, il Sottosegretario al Ministero delle Giustizia Andrea Giorgis (PD), nei giorni scorsi, ha affermato che "Il Governo ha dato la disponibilità se i tempi si dovessero allungare ad intervenire con un decreto legge che raccolga il Ddl Valente". Tuttavia, per un verso, tutto rimane incerto a causa della crisi politica in corso, per l'altro, i "non togati" non sono per niente soddisfatti del disegno di legge.

"La soluzione prospettata dalle Senatrici Valente ed Evangelista – spiegano - è un Ddl incostituzionale, a finanza invariata, sordo a tutti i moniti nazionali, della ANM e della Corte Costituzionale, nonché sovranazionali". Ragion per cui, la Consulta ha deciso di informare la Commissione europea affinché svolta le "opportune valutazioni in termini di Recovery Fund, non essendo, nei piani italiani, previsto un solo centesimo per la magistratura precaria in servizio". Per i Giudici di pace dunque l'unica soluzione praticabile "è la decretazione di urgenza, che preveda la permanenza nelle funzioni e i diritti lavoristici imposti dalla normativa violata".

Tornando al Recovery Plan, su cui ieri sono arrivati i primi rilievi critici dell'Europa, il sottosegretario alla Giustizia Ferraresi (M5S) ha affermato su Facebook che "ben 2,3 miliardi sono destinati alle assunzioni, 450 milioni per nuove cittadelle giudiziarie e riqualificazione "green" e antisismica degli edifici esistenti". Il piano prevederebbe infatti di "arruolare sino a 16.000 addetti all'ufficio per il processo, con contratto a tempo determinato e sino a 2.000 magistrati aggregati". Ma gli "onorari" lamentano l'assenza di risorse per i magistrati in servizio mentre le duemila nuove assunzioni a termine rischiano di trasformarsi in altro "precariato".

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