Lavoro

Magistratura onoraria, l'Anm chiede a Bonafede un "cambio di passo"

In un incontro "costruttivo" si è discusso di un intervento "in tempi rapidi che tuteli i diritti e superi la precarietà"

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di Francesco Machina Grifeo

L'Associazione nazionale magistrati muove a favore della Magistratura Onoraria e sembra raccogliere il consenso del Ministro della Giustizia Bonafede per una rapida soluzione della crisi.


Il tema infatti è stato affrontato in un incontro svoltosi ieri e giudicato "positivo e costruttivo sotto vari punti di vista" tra il Guardasigilli e il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia e il segretario Salvatore Casciaro.

"L'incontro di oggi – si legge in una nota dell'Associazione - è stata anche l'occasione per affrontare il tema della magistratura onoraria e i tempi rapidi per gestire e risolvere il problema assicurando un cambio di passo per il futuro che tuteli diritti e sciolga il nodo della precarietà".

Intanto prosegue lo sciopero della fame delle tre rappresentanti del Coordinamento Magistratura Giustizia di Pace, dott.sse O.Rossella Barone, Antonella Giugliano e Maria Cuomo, giunto ieri all'8 giorno di sciopero della fame. Una forma estrema di protesta che ha scosso anche il neo Presidente dalla Corte costituzionale Giancarlo Coraggio: "Fa veramente impressione - ha affermato in conferenza stampa - lo sciopero della fame dei magistrati onorari".

Ma sono numerosi i "successi" - anche giurisdizionali, da ultimo il Tribunale di Napoli - inanellati dalla categoria nelle settimane passate anche se la politica per ora non si è mossa con atti concreti. Sempre il Presidente Coraggio ha ricordato che la Consulta, decidendo poche settimane fa su una questione tutto sommato marginale: il diritto al rimborso delle spese processuali in caso di assoluzione anche per i G.O., ha colto l'occasione "per una affermazione di principio importante: la funzione è la stessa, giudicare è la stessa cosa sia che si giudichi di materie che hanno un maggior o minore impatto economico, serve serenità, obiettività, imparzialità, ma soprattutto nel caso che ci interessava serenità". " L'Italia - ha proseguito - è inadempiente nei confronti del Parlamento Ue e nei confronti della Commissione". "Un intervento – ha concluso - a mio avviso è assolutamente urgente. I termini costituiscono delle classiche scelte politiche".

Con una nota di ieri , infine, la Consulta della Magistratura onoraria ha replicato al vice Ministro Ferraresi che aveva richiamato la necessità di un intervento immediato affermando che le soluzioni "per dare tranquillità alla magistratura onoraria non potranno che attestarsi sulle linee tracciate dalle Alte Corti e svincolarsi da ogni limite di impiego, secondo impegni settimanali a discrezione dei capi degli uffici, da ogni demansionamento delle funzioni giurisdizionali nell'ufficio per il processo, da una denegata concessione di diritti assistenziali, contributivi, pensionistici".

La Consulta ha ribadito poi anche "l'inaccettabilità di qualsiasi proroga dello status quo", in quanto "ogni soluzione che limiti l'impiego dei magistrati onorari in servizio, sulla cui formazione lo Stato ha già speso e garantito con le conferme pluriennali, si porrà in contrasto con i principi giuridici fondamentali dello Stato di diritto italiano ed europeo nonché con quelli di efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione, pure di matrice costituzionale, mettendo a rischio - conclude la nota - il perseguimento degli obiettivi di cui al Recovery Fund, con gravi responsabilità politiche ed economiche di questo governo e del Ministro della Giustizia".

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