Professione e Mercato

Manovra, Cnf e Cf: "Con compensazione stop a insopportabili attese nella liquidazione dei compensi"

Masi e Militi: si pone finalmente termine alle insopportabili attese dinanzi alla liquidazione dei propri crediti, pagamenti in media due anni prima rispetto al passato

Il Cnf e l'Ente di previdenza degli avvocati plaudono alla previsione che consente di compensare i crediti per spese, diritti ed onorari dovuti dallo Stato ex art 82 TUSG per il gratuito patrocinio, con i contributi dovuti dagli avvocati alla Cassa forense a titolo di oneri previdenziali; e in secondo luogo di incrementare la dotazione finanziaria del fondo previsto dalla legge 208/2015. Una misura, di particolare interesse per l'Avvocatura, si legge in una nota congiunta, quella contenuta nell'articolo 150 (ex 151 ndr) del Ddl, che "accoglie integralmente" le proposte formulate nelle settimane scorse dal Consiglio nazionale forense e da Cassa forense.

Anche l'Organismo Congressuale Forense prende atto "con soddisfazione" della novità aggiungendo che "ora è importante aiutare l'Avvocatura ad utilizzare al meglio questa opportunità, mediante la corretta e più estesa applicazione possibile dei protocolli stipulati nei vari distretti e circondari".

«Un intervento atteso da tutta l'Avvocatura – commentano la presidente del Consiglio nazionale forense, Maria Masi e il presidente di Cassa forense, Valter Militi - che pone finalmente termine alle insopportabili attese dei colleghi dinanzi alla liquidazione dei propri crediti e si traduce quindi in benefici visibili per gli avvocati, per il ministero della Giustizia, che si vede così liberare di una mole di adempimenti notevole, e per l'Erario stesso che potrà quindi migliorare la sua performance in termini di pagamenti della pubblica amministrazione».

La misura è di particolare rilevanza per la categoria, prosegue il comunicato, con importanti ricadute sulla riduzione dei tempi di pagamento dell'attività professionale, e contribuisce al tempo stesso alla razionalizzazione e allo snellimento dell'attività degli uffici giudiziari, che si vedranno quindi sgravati dalla complessa attività di erogazione effettiva del credito. Si prevede che gli avvocati saranno pagati in media due anni prima rispetto al passato, peraltro a costi invariati per la Pubblica Amministrazione.

Infine, lo stanziamento fissato per operare la compensazione, come richiesto da CNF e Cassa Forense, sale dagli attuali 10 milioni a 40 milioni annui.

Dall'applicazione della norma infine deriverà un beneficio anche per Cassa forense in quanto tutti i crediti, per i quali i professionisti avranno optato per la compensazione, saranno riversati all'Ente direttamente dall'Agenzia delle Entrate, eliminando per tutti gli oneri previdenziali compensati i costi di qualsiasi attività di pagamento o di recupero.

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