Migranti, nuovo Dl del Governo: nei Cpr fino a 18 mesi
La misura confluirà nel "Dl Sud" non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale
Realizzazione di nuovi Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) e modifica del termine di trattenimento di chi entra illegalmente in Italia, innalzato a 18 mesi, limite massimo consentito dalle attuali normative europee. Dopo l'annuncio dei giorni scorsi in seguito all'emergenza sbarchi registrata a Lampedusa arriva in Consiglio dei ministri il via libera alla stretta dell'esecutivo sulla gestione dei flussi migratori. "Misure molto importanti" per Giorgia Meloni che, prima di volare a New York per l'assemblea generale delle Nazioni Unite, presiede anche la riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr).
Nel suo intervento introduttivo in Cdm la premier esprime "grande soddisfazione per la compattezza e per il grande lavoro di squadra di tutto il governo" per far fronte all'emergenza e per trovare soluzioni alla forte pressione esercitata dai flussi irregolari sulle coste italiane. "È la conferma che, su questi temi, come su tantissimi altri, tutto il centrodestra ha la stessa visione - sottolinea la presidente del Consiglio a palazzo Chigi - e che tutti lavorano nella stessa direzione, a dispetto di quello che si legge e si tenta di raccontare in questi giorni".
Intanti il Partito democratico presenta la sua controproposta: un piano in 7 punti che prevede la riforma del trattato di Dublino, la messa in atto una Mare nostrum europea, il rafforzamento della cooperazione internazionale e accordi con Paesi terzi in cui il rispetto dei diritti sia garantito, la creazione "di canali d'ingresso legali a tutti i Paesi Ue" come contrasto al traffico di essere umani accanto a misure repressive, un piano di accoglienza diffusa da concordare con i sindaci, la riforma della Bossi-Fini e infine la piena attuazione della legge Zampa sui minori non accompagnati. "La destra italiana sull'immigrazione ha fallito", si legge nel documento dem. "
Le misure - Le nuove misure adottate dal governo confluiranno, con una tecnica legislativa singolare, nel Dl Sud che tra le altre cose istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno e stanzia dei fondi proprio per Lampedusa. In Cdm c'è stata infatti una nuova delibera sul provvedimento non ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale.
La prima novità riguarda la modifica del termine di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee: 6 mesi, prorogabili per ulteriori 12, per un totale di 18 mesi. Toccherà poi ministero della Difesa realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali.
I nuovi Cpr verranno realizzati dal Genio civile in località a bassissima densità abitativa e facilmente sorvegliabili. "Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane", assicura la premier Giorgia Meloni anticipando l'arrivo nel Cdm della prossima settimana di un nuovo decreto in tema di immigrazione e sicurezza che affronterà, tra le altre cose, la questione dei minori non accompagnati.
"Il nostro obiettivo - spiega Meloni - è tutelare i veri minori per evitare, come accade ora, che con una semplice autocertificazione chiunque possa essere inserito nei circuiti rivolti ai minori. Inseriremo norme per prevedere dei canali differenziati per donne, bambini e under 14, ai quali sarà garantita ogni tutela". Inoltre, in accordo col titolare della Farnesina Antonio Tajani, saranno convocati gli ambasciatori di quei Paesi che rappresentano le più consistenti nazionalità dichiarate al momento dello sbarco. "L'Italia - conclude Meloni - chiederà loro la massima collaborazione per l'immediato rimpatrio degli irregolari".
I Cpr - Le strutture di trattenimento per stranieri irregolari sono disciplinate dal testo unico immigrazione (Dlgs 286/1998): si tratta dei Centri di permanenza temporanea e assistenza (CPTA), poi definiti Centri di permanenza temporanea (CPT) e successivamente Centri di identificazione ed espulsione (CIE). Con il decreto-legge 13 del 2017 i Centri di identificazione ed espulsione (CIE) hanno assunto la denominazione di Centri di permanenza per i rimpatri (CPR) (aricolo 19, comma 1). Il medesimo Dl 13/2017 (articolo 19, comma 3) ha disposto, al fine di assicurare una più efficace esecuzione dei provvedimenti di espulsione dello straniero, l'ampliamento della rete dei CPR, con la finalità di assicurare la distribuzione delle strutture sull'intero territorio nazionale. I CPR sono luoghi di trattenimento del cittadino straniero in attesa di esecuzione di provvedimenti di espulsione (articolo 14, Dlgs 286/1998).