Amministrativo

Misure introdotte dal decreto aiuti 2022 per fronteggiare l'aumento dei prezzi dei materiali da costruzione

L'obiettivo sostanziale è quello di consentire la prosecuzione della realizzazione delle opere pubbliche avviate e stimolare la partecipazione alle nuove gare, evitando che vadano deserte.

di Fabrizio Magrì e Michela Sposato*

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 75 del 02.05.2022, ha approvato il testo del Decreto Aiuti 2022 recante "Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina".

Alla luce dell'attuale crisi politica e militare in Ucraina, che sta avendo forti ripercussioni anche nel nostro Paese, il Governo, sulla scia dei precedenti provvedimenti emanati nel corso del 2022, è intervenuto per far fronte alle difficoltà delle imprese di costruzione che si trovano ad affrontare un aumento eccezionale dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici. in particolare, il decreto prevede misure per assicurare liquidità alle imprese, fronteggiare il rincaro delle materie prime e dei materiali da costruzione, assicurare produttività e attrazione degli investimenti.

L'obiettivo sostanziale è quello di consentire la prosecuzione della realizzazione delle opere pubbliche avviate e stimolare la partecipazione alle nuove gare, evitando che vadano deserte.

Il decreto in commento, all'art. 25, " Disposizioni urgenti in materia di appalti pubblici di lavori", prevede, in particolare, meccanismi più spediti al fine di fronteggiare l'aumento dei prezzi dei materiali da costruzione.

Nello specifico, viene stabilito che lo stato di avanzamento dei lavori afferente alle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori ovvero annotate, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2022, viene adottato, anche in deroga alle specifiche clausole contrattuali, applicando le risultanze dei prezzari regionali aggiornati secondo le modalità di seguito indicate.Ciascuna Regione, in deroga alle norme che prevedono all'aggiornamento annuale dei prezzari, procede infatti, per l'anno 2022, ad un aggiornamento infrannuale, che dovrà essere tassativamente disposto entro il 31 luglio 2022.

Nelle more del predetto aggiornamento regionale, le Stazioni Appaltanti, per i contratti relativi a lavori, determineranno il costo dei prodotti, delle attrezzature e delle lavorazioni incrementando fino al 20% le risultanze dei prezzari regionali aggiornati alla data del 31 dicembre 2021.

Viene, inoltre, previsto che i maggiori importi che derivano dall'applicazione dei nuovi prezzari sono riconosciuti dalla stazione appaltante nella misura del 90%, con un incremento della soglia fino ad oggi applicabile (ferma all'80%).

Il "Decreto Aiuti" detta, altresì, una disciplina puntuale (molto attesa nel settore) in merito alla presentazione delle istanze di accesso ai Fondi, con le relative peculiarità.

In questa sede si evidenzia che, in linea generale, le istanze di accesso ai Fondi dovranno essere presentate entro il 31 agosto 2022, (relativamente agli stati di avanzamento concernenti le lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori ovvero annotate, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 luglio 2022), ed entro il 31 gennaio 2023 (relativamente agli stati di avanzamento concernenti le lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori ovvero annotate, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure dal 1° agosto 2022 e fino al 31 dicembre 2022).

Qualora l'ammontare delle richieste di accesso al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche risulti superiore al limite di spesa previsto, la ripartizione delle risorse tra le stazioni appaltanti richiedenti viene effettuata in misura proporzionale e fino a concorrenza del citato limite massimo di spesa. Per fronteggiare, altresì, i maggiori costi derivanti dall'aggiornamento dei prezzari, viene previsto:

- che le stazioni appaltanti possano procedere alla rimodulazione delle somme a disposizione e indicate nel quadro economico degli interventi, nonché, al fine di garantire la tempestiva realizzazione degli interventi finanziati, in tutto o in parte, con le risorse previste nel quadro degli strumenti Next Generation EU ovvero dal Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, e limitatamente alla realizzazione di detti interventi, utilizzare i contributi pubblici statali riconosciuti in relazione ai lavori inseriti nei programmi triennali dei lavori pubblici adottati dalle amministrazioni aggiudicatrici, e dei relativi aggiornamenti annuali, per i quali non siano ancora state avviate le relative procedure di affidamento;

- l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle Finanze, di un Fondo, con una dotazione di 1.500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.

In ultimo, è disposto che, le risultanze dei prezzari aggiornati, verranno applicate anche agli accordi quadro di lavori già aggiudicati o efficaci dalla data di entrata in vigore del decreto legge, fermo restando il ribasso formulato in sede di offerta dall'impresa aggiudicatrice.L'art. 26 del "Decreto Aiuti" introduce, inoltre, alcune ulteriori disposizioni applicabili in materia di concessioni di lavori.

In particolare, per fronteggiare, nell'anno 2022, gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, anche in conseguenza della grave crisi internazionale in atto in Ucraina, i concessionari di lavori che non sono amministrazioni aggiudicatrici possono procedere all'aggiornamento del quadro economico del progetto esecutivo in corso di approvazione o approvato alla data di entrata in vigore del decreto e in relazione al quale sia previsto l'avvio delle relative procedure di affidamento entro il 31 dicembre 2023, utilizzando il prezzario di riferimento più aggiornato.

Non resta quindi che attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del "Decreto Aiuti", per vedere se le disposizioni in parola troveranno piena conferma nel testo ufficiale.

*a cura di Fabrizio Magrì, Partner e Michela Sposato, associate – Studio CBA

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