Amministrativo

Napoli - Eintrach, lo stop del Tar alla vendita dei biglietti non blocca la violenza

Il Tar Napoli aveva respinto l'istanza cautelare della squadra tedesca contro il provvedimento del prefetto che vietava la vendita di tagliandi della gara per i residenti a Francoforte

di Francesco Machina Grifeo

Il divieto di vendita dei biglietti alla tifoseria "ospite" non è sufficiente a bloccare i disordini. Ne abbiamo avuto ieri la riprova a Napoli, dove gli ultras dell'Eintrach Francoforte hanno prodotto gravi danni nel centro cittadino pur essendo formalmente banditi dallo stadio.

Nella ricerca delle politiche adatte per fermare la violenza – il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis esorta: "Prendete la legge inglese e applicatela in Italia" – ha giocato un ruolo anche la giurisdizione amministrativa. Il 13 marzo scorso, infatti, il Tar Napoli, sez. V, decr. caut. 13 marzo 2023, n. 508 (Pres. Abbruzzese), ha respinto l'istanza cautelare presentata dalla squadra tedesca dopo il provvedimento adottato dal prefetto di Napoli Claudio Palomba, con il quale è stata vietata la vendita di tagliandi della gara per i residenti a Francoforte.

"Appare legittimo - spiegava il Tar - il provvedimento prefettizio che, in relazione ad una partita internazionale di calcio da disputarsi a Napoli, disponga il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti in Francoforte per tutti i settori dello stadio".

Ma non è stato sufficiente. Sono infatti 470 gli ultrà tedeschi che dagli alberghi sono stati condotti negli uffici di Polizia per le procedure di identificazione: 120 sono stati accompagnati, nelle prime ore della notte, in questura a Frosinone e trattenuti per l' identificazione. Poi sono stati scortati presso l'aeroporto di Fiumicino e hanno lasciato l'Italia. Altri 350 ultrà sono ancora in questura a Salerno per essere identificati. Per ora 3 gli ultrà tedeschi arrestati. Proseguono indagini e l'esame dei filmati realizzati dalla Polizia Scientifica.

Tornando alla pronuncia del Tar, il via libera è arrivato al termine di una battaglia legale tra la società tedesca e le autorità italiane. Il primo ricorso presentato dall'Eintracht - che vietava la vendita dei tagliandi degli ospiti in tutta la Germania -, infatti, era stato accolto dalla quinta sezione del Tar – presieduta sempre da Maria Abbruzzese – in quanto il divieto appariva "non proporzionato", proprio perché esteso a tutto il territorio tedesco. A questo punto, il prefetto del capoluogo partenopeo, ha preso un nuovo provvedimento limitando il divieto di vendita ai soli residenti nella città di Francoforte.

"Sul piano motivazionale – si legge nella decisione - , il provvedimento evidenzia nuovi, plurimi e circostanziati profili di rischio per la pubblica sicurezza connessi alla presenza dei tifosi dell'Eintracht -, provenienti da Francoforte, in occasione della partita di ritorno, desunti da nuove informative di polizia, anche promananti delle autorità tedesche, dall'esame e monitoraggio di canali web e social, da approfondimenti istruttori relativamente ai precedenti ascrivibili alla stessa tifoseria".

Da tutta questa documentazione infatti "emergerebbe: che in molte precedenti trasferte dell'Eintracht nelle competizioni internazionali sono stati riscontrati incidenti, il che indurrebbe a particolare attenzione da riservare ai suoi tifosi. Inoltre, gli incidenti verificatisi in occasione dell'incontro di andata lo scorso 21 febbraio "non possono dirsi affatto sporadici o non probanti" ed inoltre "avrebbero ingenerato un sentimento di 'rivalsa', documentato dal detto monitoraggio social, certo non riconducibile ai soli tifosi tedeschi, ma che comunque farebbe presagire azioni violente delle opposte tifoserie"

Il Comitato per l'ordine e la sicurezza delle manifestazioni sportive, ricostruisce il Tar, ha così affermato che , "in assenza di qualsiasi limitazione nell'acquisto dei biglietti" esiste un "grave pericolo per l'ordine pubblico" e che "gli ordinari servizi di polizianon sarebbero sufficienti a contenere ed escludere i paventati rischi, non potendosi previamente identificare, logisticamente, le fonti degli stessi, utilizzando, tra l'altro, i tifosi, specie se non organizzati, forme di trasporto non previamente definibili".

In definitiva, l'istanza cautela di sospensione va respinta in quanto "sul piano della proporzionalità, il provvedimento «limita considerevolmente l'estensione soggettiva del divieto di vendita dei tagliandi, stavolta destinandolo ai soli "residenti a Francoforte per tutti i settori dello stadio", "atteso che i gruppi di ultras sono nella quasi totalità riconducibili a persone di Francoforte e che gli episodi di contrasto con la tifoseria napoletana si sono verificati in quella città».

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