Giustizia

Napoli nord, chiude l’ufficio del Gdp di Aversa: “assente tutto il personale”

Con un decreto pubblicato ieri, il Presidente del Tribunale Luigi Picardi ha disposto la chiusura in attesa dell’adozione dei provvedimenti necessari. Si solleva l’Avvocatura: “Inaccettabile”

di Francesco Machina Grifeo

Chiude l’Ufficio del giudice di pace di Napoli nord. Con un decreto pubblicato ieri, il Presidente del Tribunale Luigi Picardi, “rilevato che, in data odierna, risulta assente tutto il personale amministrativo in servizio”, considerato che “alla luce della situazione creatasi e in attesa dell’adozione dei provvedimenti necessari, è impossibile procedere allo svolgimento di tutti servizi di cancelleria”, al punto che l’apertura sarebbe connotata da “assoluta inutilità”, ha disposto “con decorrenza immediata la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord in Aversa” fino “all’adozione dei provvedimenti necessari che ne consentano la riapertura”. Il Tribunale ha inoltre informato la Corte d’Appello di Napoli “al fine di adottare i provvedimenti necessari”.

A stretto giro la reazione dell’Organismo Congressuale Forense che ha espresso “la propria ferma e profonda indignazione per la chiusura dell’Ufficio”. “Una decisione – prosegue la nota - che rappresenta un grave passo indietro nella gestione della giustizia nel territorio, uno smantellamento ingiustificabile che compromette i diritti dei cittadini e l’esercizio della professione forense”.

“È inaccettabile per un Paese civile – prosegue l’Organismo forense - che un presidio giudiziario venga chiuso per l’assenza di personale, problematica nota del resto da anni. La giustizia non può essere sospesa, ma richiede un intervento immediato del Ministero della Giustizia per ripristinare la piena operatività dell’ufficio”. L’Organismo Congressuale Forense chiede dunque “azioni immediate, per invertire la rotta del degrado della giustizia di prossimità denunciato da tempo: occorre l’adozione di misure straordinarie per colmare le gravi carenze di personale, l’attivazione di un interpello ministeriale per nuove risorse, un piano straordinario per smaltire l’arretrato e la revoca immediata della chiusura dell’ufficio”. Ed è “pronto a promuovere ogni iniziativa necessaria per ripristinare la legalità e il diritto alla giustizia nel territorio”.

Alla indignazione si unisce il Movimento forense. “Apprendiamo, con estrema preoccupazione e sconcerto, della chiusura a tempo indeterminato dell’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord in Aversa”. “Quanto deciso con nota del Presidente del Tribunale di Napoli Nord – aggiungono i vertici di Mf - costituisce una grande sconfitta”.

“Che fine faranno – si chiedono i legali - le cause pendenti? Che fine faranno i diritti dei cittadini di quei territori? Tantissime domande che rischiano di rimanere senza risposta e non sappiamo neppure per quanto tempo?”. Ragion per cui il Movimento Forense “esprime umana vicinanza ai colleghi del Circondario che, in un momento già di per se’ difficile, con questo provvedimento dovranno fronteggiare un ulteriore insormontabile ostacolo per l’esercizio della professione e la tutela dei diritti dei propri assistiti e confida che il Ministro intervenga risolvendo alla radice la problematica e ripristinando il corso della giustizia”.

Per le Camere civili “la situazione è paradossale”. “Finora - si legge in una lettera indirizzata al ministro della Giustizia Nordio dal Presidente Alberto Del Noce - è stato possibile scongiurare la paralisi totale soltanto grazie allo straordinario impegno dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, che ha provvidenzialmente stipulato una convenzione con i volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Questi volontari, infatti, hanno consentito la pubblicazione di circa 16.000 sentenze che giacevano inevase proprio a causa della carenza cronica di personale”.

Del resto, proseguono i civilisti, la criticità riscontrata “non è episodica o locale, ma deriva direttamente da una riforma ereditata e che ha trasferito numerose competenze ai giudici di pace con l’obiettivo di alleggerire i tribunali ordinari e raggiungere così i parametri imposti dall’Unione Europea, senza tuttavia procedere ad un necessario e parallelo rafforzamento degli organici, inferiore alla metà del necessario”.

Per cui l’Unione Nazionale Camere Civili “pur apprezzando” la decisione di posticipare dal 31 ottobre 2025 al 30 giugno 2026 l’entrata in vigore delle nuove competenze dei giudici di pace, “rinnova con fermezza il proprio appello affinché il Governo intervenga immediatamente con azioni volte a restituire piena efficienza alla giustizia civile italiana”, perché “senza un intervento tempestivo, assisteremo inevitabilmente a una paralisi della giustizia civile”.

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