Negazionismo, like e post condivisi sono reato per capacità di istigare e diffondere la propaganda
L’uso del mezzo social esclude il riconoscimento della causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto data l’insidia insita nel mezzo utilizzato governato da algoritmi di poter raggiungere un incontrollabile numero di persone
I post razzisti pubblicati sui social network - anche solo tramite condivisione di post di altre persone - fanno scattare il reato di “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”, inserito nel Codice penale nel 2018 con l’articolo 604 bis. Si tratta di condotta penalmente rilevante e per la quale è di difficilissima applicazione la causa di non punbilità per tenuità del fatto. Ciò a causa della capacità del mezzo telematico di poter raggiungere...





