Penale

Nel penale più spazio al deposito digitale degli atti

Il Dl Ristori approvato ieri dal Consiglio dei ministri apre la strada al processo penale telematico e investe anche il civile

di Giovanni Negri

Indagini da remoto, atti depositati via pec, udienze celebrate da remoto. È denso il pacchetto giustizia sul fronte penale, inserito nello schema di decreto legge ristori. È però assolutamente scarno sul versante civile. Tanto da lasciare ampiamente deluse le Camere civili che avevano sollecitato misure considerate di buon senso come una semplificazione della trattazione scritta e una più puntuale e precisa determinazione dei calendari di udienza, tale da evitare il rischio di assembramenti.

Ora, lo schema di decreto apre invece a molte delle richieste cristallizzate in un documento congiunto tra Unione camere penali e principali procure del Paese. Via libera quindi a un allargamento del deposito telematico di memorie, documenti, richieste ed istanze indicate dall’articolo 415-bis, comma 3, del Codice di procedura penale. Ma si tratta solo di un primo passo, visto che già si prevede una fase 2 con l’indicazione da parte del ministero della Giustizia di altre categorie di atti da gestire in via digitale.

Vento digitale che investe tutta la fase delle indagini preliminari, nella quale pm e polizia giudiziaria, con il consenso dell’avvocato difensore, potranno utilizzare i collegamenti da remoto per lo svolgimento di tutti gli atti, interrogatorio compreso, che prevedono la partecipazione dell’indagato, della persona offesa, del difensore dei consulenti. La persona offese e la persona sottoposta alle indagini possono partecipare agli atti o essere sentite anche in collegamento dallo studio del difensore che li assiste e i consulenti o esperti di cui si avvale il pubblico ministero o la polizia giudiziaria possono essere sentiti anche in collegamento dal loro studio.

Tutte le udienze, sia civili sia penali, nelle quali è ammessa la partecipazione del pubblico si celebreranno a porte chiuse. Le udienze penali che non richiedono la partecipazione di soggetti diversi dal pubblico ministero, dalle parti private e dai rispettivi difensori, dagli ausiliari del giudice, da ufficiali o agenti di polizia giudiziaria, da interpreti, consulenti o periti possono essere tenute attraverso collegamenti da remoto.

Le udienze civili in materia di separazione consensuale e di divorzio congiunto potranno essere sostituite dal deposito telematico di note scritte se le parti rinunciano alla partecipazione diretta all’udienza. Il giudice che si trova in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19 può partecipare all’udienza anche da un luogo diverso dall’ufficio giudiziario, mentre tutte le camere di consiglio, sia civili sia penali, potranno essere svolte con collegamenti da remoto.

In discussione fino all’ultimo l’inserimento di una serie di misure per decongestionare le carceri, con la previsione di potere scontare le pene detentive di durata non superiore a 18 mesi all’esterno del carcere, ma con l’utilizzo del braccialetto elettronico.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©

Correlati

Giovanbattista Tona

Il Sole 24 Ore

Giorgio Spangher

Riviste

Strumenti di partecipazione a distanza per lo svolgimento delle udienze civili, delle udienze penali e degli atti di indagini preliminari

Altri provvedimenti