Penale

Nel reato di minaccia non è necessario che il soggetto si sia sentito realmente intimidito

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a cura della Redazione PlusPlus24 Diritto

Reato di minaccia – Integrazione – Lesione reale del bene tutelato – Non necessaria
Il reato di minaccia (articolo 612 c.p.) è un reato formale di pericolo, per la cui integrazione non è richiesto che il bene tutelato sia realmente leso, bastando che il male prospettato possa incutere timore nel soggetto passivo, menomandone la sfera della libertà morale; la valutazione dell'idoneità della minaccia a realizzare tale finalità va fatta avendo di mira un criterio di medialità che rispecchi le reazioni dell'uomo comune.
• Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 26 luglio 2018 n. 35817

Reato di minaccia - Elemento essenziale - Limitazione della libertà psichica - Prospettazione del pericolo di un male ingiusto alla persona offesa
Elemento essenziale del reato di minaccia è la limitazione della libertà psichica mediante la prospettazione del pericolo che un male ingiusto possa essere cagionato, dal colpevole, alla parte offesa; se è vero che non è necessario che uno stato di intimidazione si verifichi concretamente nella vittima, bastando, poichè si tratta di reato di pericolo - la sola attitudine ad intimorire, è indispensabile, però, che il male ingiusto possa essere dedotto dalla situazione contingente.
• Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 dicembre 2014 n. 51246

Reato di minaccia - Natura - Reato di pericolo - Elemento oggettivo - Fattispecie
La fattispecie di cui all' articolo 612 cod. pen., integrando reato di pericolo, sussiste quando la minaccia, che deve valutarsi con criterio medio ed in relazione alle concrete circostanze del fatto, sia idonea a cagionare effetti intimidatori sul soggetto passivo anche se il turbamento psichico non si verifichi in concreto.
• Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 10 gennaio 2014 n. 644

Reato di minaccia - Configurazione – Non è necessario che il soggetto si sia sentito effettivamente intimorito
Ai fini dell'integrazione del reato di minaccia, non è necessario che il soggetto passivo si sia sentito effettivamente intimidito, essendo semplicemente sufficiente che la condotta posta in essere dall'agente sia potenzialmente idonea ad incidere sulla liberta' morale del soggetto passivo.
• Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 ottobre 2016, n. 44128

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