Penale

Niente confisca da fatture false senza profitto

La vicenda trae origine da operazioni infragruppo tra due società

di Laura Ambrosi

Le fatture false in dichiarazione che generano un credito Iva mai rimborsato e mai compensato non consentono la confisca in quanto è assente il profitto del reato. A precisarlo è la Cassazione con la sentenza 26575 depositata il 13 luglio. La vicenda trae origine da alcune fatture infragruppo emesse tra due società e, secondo l’accusa, riferite a operazioni parzialmente inesistenti. La contribuente che riceveva la fattura, detraeva la relativa Iva, senza tuttavia beneficiarne, poiché era presente un credito che veniva riportato nelle dichiarazioni successive. Dopo cinque anni, la società richiedeva l’ammissione al concordato preventivo e tale credito Iva, non essendo mai stato richiesto a rimborso, rimaneva di fatto nelle casse erariali. Nei confronti dell’amministratore della società veniva disposta la confisca per equivalente pari all’Iva delle fatture contestate. La difesa lamentava che mancava un concreto danno erariale perché l’Iva, benchè detratta, sommandosi al credito esistente non aveva portato alcun beneficio. Il Tribunale confermava la tesi ma la decisione veniva riformata in appello. L’imputato ricorreva in Cassazione. I giudici di legittimità hanno rilevato che il fine di evasione si ricavava dallo “spostamento” del debito Iva da una società del gruppo a un’altra. A tal fine era irrilevante che l’utilizzatore della fattura non avesse richiesto il credito a rimborso poiché il riporto nelle annualità successive, le avrebbe consentito la cristallizzazione del valore una volta decaduto il potere di accertamento del fisco. Per tale ragione la Cassazione ha confermato la sussistenza del reato. Con riguardo alla confisca, per la Corte, in tema di reati tributari, il profitto confiscabile è costituito dal risparmio economico derivante dalla sottrazione degli importi evasi, risultando indifferente se l’imposta evasa sia stata pagata o portata a credito dal contribuente. Tuttavia il credito Iva non era stato rimborsato tanto meno utilizzato in compensazione, con la conseguenza che mancava un profitto illecito.

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