Lavoro

Niente contratto di lavoro subordinato se la proposta di assunzione tramite mail non si perfeziona

Il lavoratore non si era nemmeno interessato al rilascio del visto per lavorare in Algeria

di Giampaolo Piagnerelli

Una mera proposta di assunzione tramite mail, lasciata cadere nel nulla, e il mancato impegno a ottenere il visto straniero, sono condizioni ostative all'assunzione a tempo indeterminato del lavoratore. Lo precisa la Cassazione con la sentenza n. 10565/21.

Venendo ai fatti la Corte d'appello di Milano, in riforma della decisione resa dal tribunale della medesima città, rigettava la domanda proposta da un soggetto nei confronti di un spa, avente a oggetto la declaratoria dell'avvenuto perfezionamento tra le parti di un contratto di lavoro subordinato con sede di lavoro in Algeria. La decisione della Corte territoriale discende dall'aver questa ritenuto, diversamente dal primo giudice, non concluso il contratto inter partes per essere la mail dell'1.3.2011 una mera proposta di assunzione cui non era seguita alcuna accettazione né alcun comportamento concludente idoneo a persuadere dell'avvenuta conclusione del contratto. A tal proposito il soggetto non si era nemmeno dato da fare per ottenere presso il consolato algerino il visto per motivi di lavoro.

Quest'ultimo, visto il luogo dove si sarebbe svolto il lavoro era assolutamente prodromico rispetto alla firma della mail in quanto strategico per l'attività da svolgere in un paese straniero. Il lavoratore ha proposto appello proponendo una sua versione dei fatti. In particolare ha affermato l'accettazione della proposta di assunzione della società attraverso dichiarazioni rese a meri impiegati incaricati del ricevimento dei documenti per l'ottenimento del visto e per l'esecuzione delle visite mediche, ma che in realtà non avevano nulla a che vedere con il rapporto sostanziale del rapporto di lavoro. Per concludere la Cassazione - in linea con la Corte d'appello - ha ritenuto inammissibile il ricorso proposto dal lavoratore.

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